Ho fatto richiesta di usurante lavori faticosi e pesanti (11 ore a notte, partendo dalle 19:00, per 7 anni). La domanda mi è stata riconosciuta ma non riesco a sapere – tra patronati e INPS – se posso continuare a lavorare dopo la pensione e con quale metodo si calcolerà il mio assegno.
La pensione anticipata per lavori usuranti consente il cumulo con i redditi da lavoro dipendente o autonomo, senza una specifica limitazione, prevista in altri casi fino al raggiungimento dell’età pensionabile ordinaria.
Fino al raggiungimento dell’età per il trattamento di vecchiaia (67 anni), infatti, il cumulo tra pensione e reddito da lavoro può essere soggetto a restrizioni per alcune forme pensionistiche, come ad esempio per alcune pensioni di invalidità e per la nuova Quota 103. Per il resto, dal 2009 i redditi da lavoro sono interamente cumulabili con la pensione di vecchiaia, con la pensione anticipata e con la ex pensione di anzianità calcolate con il sistema misto o retributivo.
Le sintetizzo le regole per il calcolo della pensione degli addetti a mansioni usuranti, originariamente prevista dal Dlgs 67/2011.
Calcolo pensione usuranti
Gli usuranti possono andare in pensione con 35 anni di contributi, un’età minima di 61 anni e 7 mesi ed raggiungimento della quota 97,6. Nel 2024 le categorie di lavoratori addetti a mansioni usuranti e turni notturni, secondo le specifiche condizioni di legge, possono anche accedere alla pensione anticipata con 41 anni di contributi a prescindere dall’età anagrafica, se sono precoci, ossia se hanno svolto almeno 12 mesi di lavoro effettivo prima del 19° anno di età.
Il calcolo dell’importo della pensione è poi soggetto alle regole ordinarie applicate in Italia e può essere effettuato con diversi sistemi, in base alla collocazione temporale della propria carriera lavorativa: il sistema retributivo e il sistema contributivo. Per stimare quanto prenderà di pensione e quando decorre il primo assegno, può usare il calcolatore online di PMI.it
Le regole alla base del calcolo sono le seguenti.
Il sistema retributivo si basa sulla media delle retribuzioni percepite negli ultimi anni di lavoro e viene applicato per i periodi contributivi antecedenti al 1996. Il sistema contributivo si basa sui contributi effettivamente versati durante tutta la vita lavorativa, è applicato per i periodi contributivi successivi al 1995 e la la pensione è determinata moltiplicando il montante contributivo individuale per un coefficiente di trasformazione che varia in base all’età del pensionato. Il sistema misto è applicato a chi ha iniziato a lavorare prima del 1996 e ha continuato dopo, prevedendo una parte di pensione calcolata con il sistema retributivo e una parte con il sistema contributivo.
I lavoratori usuranti possono beneficiare di un coefficiente di riduzione dell’età pensionabile. Questo implica che, se lei ha ottenuto il riconoscimento come lavoratore usurante, accedererà alla pensione anticipata con un’età inferiore rispetto ai requisiti standard. Da qui il possibile dubbio sulla cumulabilità con i redditi da lavoro, che tuttavia non è specificatamente prevista da norme di legge per gli usuranti.
Il fatto di non aver ottenuto una risposta univoca e chiara al suo dubbio è legato probabilmente al fatto che da un lato non esiste una specifica previsione di legge che impedisce ai lavoratori andati in pensione con le agevolazioni per gli usuranti di rientrare nel mondo del lavoro, anche dall’altro questa scelta sembra andare contro la logica dell’agevolazione concessa; tanto più che lo sconto sul requisito anagrafico colloca questi lavoratori in una sorta di limbo che potrebbe farli ricadere in quella platea di soggetti che possono incorrere in limitazioni fino al raggiungimento dei 67 anni oppure della contribuzione minima prevista per i pensionamenti anticipati con Legge Fornero.
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Chiedi all'espertoRisposta di Anna Fabi