Il 1° luglio 2024 è stato firmato e pubblicato il decreto attuativo della nuova imposta minima nazionale, (Qualified Domestic Minimum Top-up Tax – QDMTT), ai sensi del Dlgs 209/2023, in recepimento delle direttive UE e alle regole OCSE in materia di Global Minimu Tax.
Il provedimento rappresenta infatti un passo avanti verso l’adeguamento dell’Italia alle normative fiscali internazionali, assicurando che le imprese italiane appartenenti a grandi gruppi contribuiscano equamente al sistema fiscale.
Global Minimum Tax al 15%: per quali imprese scatta
L’imposta si applica alle imprese italiane appartenenti a grandi gruppi (multinazionali e nazionali) che, in Italia, scontano un’imposizione sui redditi inferiore al 15% che quindi, in virtù della nuova disciplina pagheranno adesso almeno il 15% di tasse, in linea con le norme internazionali sulla global minimum tax.
Il decreto si applica alle imprese e alle entità a controllo congiunto localizzate in Italia e alle entità apolidi costituite secondo le leggi italiane, appartenenti a gruppi con ricavi consolidati annui pari o superiori a 750 milioni di euro.
Sono escluse alcune categorie di entità, come specificato nell’articolo 11 del Dlgs n. 209/2023.
Come si calcola l’imposta
La nuova imposta minima nazionale è dovuta quando l’aliquota di imposizione effettiva (ETR) del gruppo è inferiore al 15%. Il calcolo dell’ETR segue le regole del Decreto Legislativo n. 209/2023 e delle Regole GloBE dell’OCSE.
La base imponibile viene determinata applicando una riduzione del reddito da attività economica sostanziale (SBIE).
Principi contabili e conversione valutaria
Le imprese devono utilizzare i principi contabili locali per calcolare l’imposta minima nazionale. Se diverse entità del gruppo utilizzano principi contabili differenti, deve essere adottato lo standard contabile principale suggerito dall’OCSE.
Inoltre, i calcoli possono essere espressi in euro o nella valuta di presentazione del bilancio consolidato del gruppo.
Esercizio transitorio e coordinamento
L’articolo 7 del decreto disciplina l’esercizio transitorio per l’applicazione dell’imposta minima nazionale, coordinandosi con le Regole GloBE.
Se il primo esercizio di applicazione dell’imposta minima nazionale è anteriore a quello delle Regole GloBE, sono previste disposizioni specifiche per garantire la coerenza nell’applicazione delle due imposte.
Status di imposta qualificata e “Porto Sicuro”
Il riconoscimento dello status di imposta qualificata avviene attraverso un processo di Peer Review da parte dell’OCSE, che verifica la conformità della normativa nazionale alle regole internazionali.
Lo stesso processo è utilizzato per determinare se un’imposta minima nazionale può essere considerata un “Porto Sicuro“, offrendo semplificazioni ai gruppi multinazionali.
Chi e come si paga la Global Minimum Tax
Il gruppo multinazionale deve individuare l’entità responsabile del versamento dell’imposta minima nazionale. Le imprese localizzate in Italia sono solidalmente responsabili per il corretto versamento dell’imposta. Il decreto stabilisce le modalità di ripartizione dell’onere tra le diverse entità del gruppo.
Il gruppo può assumere l’importo pagato a titolo di imposta minima nazionale pari all’imposizione integrativa dovuta in totale in Italia.
Quwsta possibilità si esercita tramite specifica opzione, da esercitare mediate apposita comunicazione (prevista dall’articolo 51 del DLgs 209/2023), le cui modalità di invio saranno rese note con apposita decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze.