Nomine UE: cosa cambia per l’Italia

di Barbara Weisz

28 Giugno 2024 14:10

Il Consiglio Ue conferma Von der Leyen alla presidenza della Commissione, Italia critica sulle nomine punta a una vicepresidenza.

Ursula von der Leyen è presidente della commissione europea per altri cinque anni, pur con una maggioranza decisamente meno numerosa di quella precedente in considerazione del risultato del voto europeo. La premier estone Kaja Kallas diventa Alto Rappresentante per la Politica estera e di Sicurezza, l’ex premier portoghese Antonio Costa è invece il nuovo presidente del Consiglio UE.

Si conclude con questi risultati il giro di nomine dei vertici comunitari dopo la tornata elettorale dell’8 e 9 giugno. Il Governo italiano ha mantenuto la sua posizione fortemente critica su queste scelte, e si è astenuto sulla conferma di Von der Leyen mentre ha espresso voto contrario su Costa e Kallas.

La posizione dell’Italia verso una vicepresidenza

Alla fine, dopo qualche settimane di intenso dibattito che a tratti è sembrato mettere in discussione anche la conferma di Ursula von der Leyen, che però in realtà è sempre stata l’unica opzione, tutto è andato esattamente secondo le previsioni.

Le critiche dell’Italia, espresse dalla premier Giorgia Meloni nell’intervento alle Camere che ha preceduto il consiglio Ue del 27 e 28 giugno dedicato alle nomine, riguardano lo spazio non soddisfacente dato alle forze di destra che hanno avuto invece un buon risultato elettorale. Sottotraccia, resta naturalmente l’ambizione a una vicepresidenza di rilievo.

La maggioranza composta da popolari, socialisti e liberali in base al voto di inizio giugno ha poco più della metà dei seggi parlamentari Ue, mentre le forze di destra tendenzialmente sono al 10%. L’Italia è fra i paesi in cui l’affermazione della destra è stata più netta, e per questo ora spinge per un ruolo conseguente in Europa, pur non appartenendo alla maggioranza di governo.

Chi sono i tre nominati ai vertici UE

Per quanto riguarda le nomine, Ursula von der Leyen è la presidente uscente. Nata in Belgio ma di nazionalità tedesca, più volte ministro dei governi presieduti da Angela Merkel, è stata eletta un poì a sorpresa ai vertice della commissione cinque anni fa, mentre ora la sua riconferma era quasi scontata.

Kaja Kallas, prima ministra dell’Estonia, sostituisce lo spagnolo Josep Borrell come Alto Rappresentante per la politica estera, è figlia d’arte nel senso che suo padre era stato a sua volta primo ministro estone e commissario europeo per i Trasporti nella seconda Commissione Barroso, e il suo bisnonno fu uno dei protagonisti della fondazione del paese. Guida l’Estonia dal 2021.

Antonio Costa prende invece il posto del presidente del Consiglio Ue Charles Michel. Ex premier portoghese, carica che ha ricoperto per otto anni dopo essere stato per un analogo periodo sindaco di Lisbona. Socialista, ha risanato le finanze del paese, facendolo uscire dai sorvegliati speciali della Troika (Bce, Fmi, e Commissione UE). Il suo partito ha ottenuto una forte affermazione alle europee di inizio giugno.