Dati ISTAT positivi quelli sull’inflazione, che in maggio risulta stabile allo 0,8%. In calo, invece, il dato sui prezzi depurati delle due componenti più voltaili, ovvero alimentari ed energia, al 2% dal precedente 2,15%.
La stabilizzazione si deve principalmente ai prezzi dei beni alimentari lavorati (+1,8% da +2,5% di aprile) e di alcune tipologie di servizi, come il trasporto e quelli relativi all’abitazione.
Insomma, l’estate inizia senza tensioni sui prezzi, con gli alimentari che finalmente si sgonfiano dopo mesi di rincari e addirittura trascinano al ribasso l’indice.
Di contro, non mancano le cattive notizie per chi va in vacanza, con il costo di servizi ricettivi e di ristorazione in progresso del 4,5% (l’anno scorso erano al 4,4%), e in salita dell’1,3% anche rispetto ad aprile.
Salgono anche i prezzi dell’energia rispetto ad aprile, pur rimanendo in territorio nettamente negativo rispetto allo scorso anno. Gli energetici non regolamentati segnano in maggio un -13,5%, dal precedente -13,9%, mentre i prezzi di quelli regolamentati salgono dello 0,7%, dal -1,3% di aprile.
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Altra voce in accelerazione, i servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +3,8% a +4,3%).
Se l’indice generale resta stabile a livello tendenziale, rispetto al precedente mese di aprile aumenta invece dello 0,2%.
Tornando alle singole voci di spesa, quella maggiormente in calo riguarda abitazione (acqua, elettricità e combustibili) in flessione del 9,5%, seguita dalle comunicazioni (-5,7%). Salgono invece i prezzi dei trasporti, +2,5%, anche rispetto allo stesso mese del 2023, quando segnavano un 2%, e quelli di bevande alcoliche e tabacchi (+2,2%).