Il Governo ha approvato una revisione del codice della crisi d’impresa che fornisce chiarimenti interpretativi e introduce una serie di modifiche, anche andando incontro alle richieste del mondo delle professioni.
Il decreto legislativo è stato approvato in fase preliminare dal consiglio dei ministri del 10 giugno e si inserisce nel quadro degli impegni assunti col PNRR, piano nazionale di ripresa e resilienza.
Codice della crisi d’impresa: le nuove modifiche
Il provvedimento, spiega il ministro della Giustizia Carlo Nordio, ha l’obiettivo di consentire alle imprese di individuare e affrontare il prima possibile le situazioni di crisi: «facendo chiarezza su molti istituti, da un lato aiutiamo le imprese a non muoversi troppo tardi, dall’altro rafforziamo gli strumenti preventivi e stragiudiziali di esame della difficoltà dell’impresa e di ricerca delle possibili soluzioni».
Fra le novità rilevanti, vengono precisate meglio le responsabilità dei sindaci nella segnalazione anticipata delle crisi, l’albo dei gestori della crisi d’impresa diventa un elenco, e ci sono novità in materia di composizione negoziata.
Il parere dei Commercialisti
Il presidente del Consiglio Nazionale dei Commercialisti, Elbano de Nuccio, sottolinea che il provvedimento «chiarisce e migliora il testo del decreto legislativo del 2019» e va incontro alle richieste della categoria.
In particolare De Nuccio ritiene «decisamente apprezzabili le modifiche all’articolo 25-octies in cui viene rivisto il meccanismo della segnalazione anticipata per l’emersione della crisi di impresa». In particolare, la riformulazione prevede «l’attenuazione o anche l’esclusione della responsabilità per i sindaci che siano attivati tempestivamente con la segnalazione all’organo amministrativo», e contemporaneamente circoscrive «i termini e le condizioni per considerare tempestiva tale segnalazione: sessanta giorni dalla conoscenza effettiva (e non dalla teorica conoscibilità) delle condizioni di crisi».
I commercialisti esprimono soddisfazione anche per la trasformazione in elenco dell’albo dei gestori e per la nuova possibilità di composizione negoziata, che consente un accordo fra il debitore e le agenzie fiscali.