Le nuove misure contenute nel decreto Coesione in materia di autoimpiego sono il primo passo di un più vasto programma del Governo teso a riformare e incentivare le politiche attive. In vista, ci sono una riprogrammazione del Fondo nuove competenze e una ridefinizione del programma GOL (Garanzia di occupabilità dei lavoratori) e della Garanzia giovani.
Ad annunciarlo è stata la ministra Marina Calderone, che anticipa anche il coinvolgimento delle imprese e del sistema scolastico e universitario.
I programmi del Governo sulle politiche attive
Calderone ha annunciato la riprogrammazione del Fondo nuove competenze, che dal 2020 finanzia i datori di lavoro che siglano accordi collettivi di rimodulazione dell’orario di lavoro destinati a percorsi di sviluppo delle competenze dei lavoratori.
Il Governo pensa anche a una revisione del programma GOL con l’obiettivo di calibrare meglio gli strumenti rispetto alle esigenze del mercato del lavoro. Modifiche in vista anche per Garanzia Giovani, «che comunque sta dando risultati positivi, visto che il 60% dei ragazzi che finiscono questo percorso di politica attiva trova un lavoro», sottolinea la ministra.
Le misure nel decreto Coesione
I primi interventi sono già stati inseriti nel decreto Coesione, con la nuova misura “Autoimpiego Centro-Nord Italia” rivolta a giovani e donne disoccupati, e la rimodulazione della storica iniziativa “Resto al Sud” , incentivi specifici per l’avvio di attività in settori strategici per la “twin transition” digitale e sostenibile, e per le assunzioni di giovani e donne.
Il decreto prevede incentivi per l’autoimpiego, contributi e voucher a fondo perduto da 30mila a 50mila euro, ai quali si aggiunge un ulteriore contributo per determinati investimenti.
In arrivo anche misure per incrociare domanda e offerta di lavoro e calibrare di conseguenza anche nuove iniziative di formazione e politiche attive che si avvalgono di nuove tecnologie, in particolare dell’intelligenza artificiale.