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La BCE taglia i tassi di 25 punti base, subito risparmi sul mutuo

di Anna Fabi

Pubblicato 6 Giugno 2024
Aggiornato 7 Giugno 2024 06:29

Primo taglio dei tassi BCE dopo a due anni, prudenza per le prossime mosse ma intanto la riduzione del costo del denaro impatta già sulla rata dei mutui.

Come previsto, la BCE ha tagliato i tassi di interesse di un quarto di punto. La fase rialzista che aveva portato il costo del denaro da zero a sopra il 4% in un anno e mezzo, si era già interrotta negli ultimi mesi a tassi invariati e ora la Banca Centrale Europea ha iniziato l’inversione di tendenza, tagliando di 25 punti base i tassi nella seduta del 6 giugno.

Sulla conferma di questo nuovo trend al momento prevale la cautela, in presenza di segnali contrastanti su economia reale e tensioni inflazionistiche. Nel frattempo, il taglio di 25 punti base porta intanto il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali al 4,25% e quelli sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale rispettivamente al 4,50% e al 3,75%.

E ci sono già le prime stime sull’impatto del taglio BCE sui mutui: secondo Facile.it, la rata di un mutuo variabile medio scende di 17 euro e continuano a diminuire i costi anche dei mutui fissi, soprattutto per quelli green.

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L’impatto sui mutui: tasso fisso più conveniente

PNegli ultimi due anni la rata di un mutuo di 126mila euro a 25 anni con tasso variabile è salita di oltre il 60%. Il taglio di 25 punti base potrebbe ora comportare un risparmio immediato di 17 euro. C’ anche una proiezione basata sui futures sull’Euribor: ipotizzando che la rata di maggio 2024 fosse arrivata a 747 euro, potrebbe scendere complessivamente di circa 37 euro entro fine anno e 55 euro entro giugno 2025, raggiungendo così i 692 euro tra 12 mesi.

Continuano intanto a scendere anche le offerte sui mutui a tasso fisso, a fronte di un panorama di tassi comunque destinati a scendere per cui in questo momento il tasso fisso è generalmente conveniente. Lo dimostra l’aumento del 17% delle richieste nei primi 4 mesi del 2024. Sul mercato, i tassi fissi partono da un TAN del 2,87%, corrispondente a una rata mensile di 589 euro. Sull’acquisto di casa in classe energetica A o B, si scende al 2,65%, con una rata mensile di 574 euro.

I migliori tassi surroga partono dal 3,05%, con una rata di 600 euro (che scende a 578 euro in caso di surroga green). Ipotizzando il mutuo medio variabile arrivato a 747 euro a maggio 2024, una surroga potrebbe ridurre la rata di ben 147 euro al mese.

Orientamenti BCE di politica monetaria

La nota BCE s margine della riunione del consiglio direttivo sulle ultime decisioni di politica monetaria si limita a sottolineare che i tassi resteranno «su livelli sufficientemente restrittivi finché necessario a conseguire» l’obiettivo di riportare l’inflazione sotto il 2% nel medio periodo.

E a osservare che, «malgrado i progressi degli ultimi trimestri, persistono forti pressioni interne sui prezzi poiché la crescita delle retribuzioni è elevata», di conseguenza «l’inflazione resterà probabilmente al di sopra dell’obiettivo fino a gran parte del prossimo anno».

Traduzione: i dati sulla crescita delle retribuzioni nell’eurozona preoccupano per l’impatto sull’inflazione, di conseguenza la politica monetaria resta prudente per tenere sotto controllo i prezzi.

Christine Lagarde, presidente BCE, ha aggiunto che che le decisioni verranno prese meeting by meeting, in base all’andamento dei dati, con particolare attenzione a inflazione e impatto della trasmissione della politica monetaria.

Le stime BCE su inflazione e crescita

Le ultime proiezioni formulate dagli esperti dell’eurosistema per l’inflazione complessiva e quella di fondo sono state riviste al rialzo per il 2024 e il 2025 rispetto alle proiezioni di marzo.

L’inflazione complessiva si collocherebbe in media al 2,5% nel 2024, al 2,2% nel 2025 e tornerebbe sotto il 2% nel 2026, quando è vista all’1,9%. Al netto della componente energetica e alimentare, l’indice dei prezzi si porterebbe in media al 2,8% nel 2024, al 2,2% nel 2025 e al 2,0% nel 2026. Questo, a fronte di una crescita economica dello 0,9% nel 2024, 1,4% nel 2025 e 1,6% nel 2026.

La prossima riunione del board è a luglio. Al momento non sembra ci siano aspettative per un nuovo taglio; gli scenari ritenuti più probabili vedono i prossimi tagli del costo del denaro rinviati all’autunno.