Pronti gli emendamenti che la Lega intende inserire nella legge di conversione del decreto Salva Casa, che inizia l’iter alla Camera con la presentazione dei correttivi da martedì 11 giugno in commissione Ambiente: li ha annunciati il leader di partito, Matteo Salvini.
Tra le proposte ci sono: requisiti meno stringenti su abitabilità, altezza dei soffitti, nuove tolleranze rispetto alle dimensioni indicate dalla planimetria non solo per i lavori passati ma anche per quelli futuri, novità sul cambio di destinazione d’uso, e una norma “Salva Milano” per impedire la demolizione di edifici costruiti con il titolo edilizio sbagliato.
Vediamo cosa cambierebbe nella pratica.
Strutturali le nuove tolleranze costruttive
Innanzitutto si propone la trasformazione di una parte della sanatoria in regola permanente. Il DL 69/2024 prevede infatti che, per i lavori eseguiti fino al 24 maggio 2024 in parziale difformità rispetto al titolo edilizio, si applichino nuove tolleranze rispetto allo scostamento massimo del 2%, che adesso si può applicare a immobili sopra i 500 metri quadri, mentre al di sotto di questa ampiezza aumenta progressivamente la soglia di tolleranza, arrivando al 5% per immobili sotto i 100 metri quadri.
Ci sono poi altre regole di flessibilità in materia di tolleranze costruttive, che l’emendamento allo studio prevede di rendere queste norme strutturali.
Regole più flessibili per l’abitabilità
Non solo, viene anche previsto di modificare gli attuali requisiti in base ai quali un immobile è definito abitabile.
- Per quanto riguarda l’altezza minima, l’idea è quella di abbassarla da 2,70 a 2,40 metri.
- Per quanto riguarda la metratura, si scenderebbe a 20 mq (dagli attuali 27 mq) per una persona (monolocale comprensivo di servizi) e a 28 mq (dagli attuali 38 mq) per immobili abitati da due persone (bilocali con servizio).
Sui rapporti aeroilluminanti, la Lega propone di superare gli attuali limiti di legge rendendo abitabili anche sottotetti e seminterrati, nonostante abbiano poca luce e altezze oggi ritenute insufficienti.
Cambio d’uso residenziale al pian terreno
Altra modifica: il cambio di destinazione d’uso consentito anche per le unità immobiliari al pian terreno. Il decreto Salva Casa introduce già una semplificazione in questo senso, consentendo il mutamento della destinazione d’uso senza opere all’interno della stessa categoria funzionale nel rispetto delle normative di settore, ma escludendo il passaggio alla destinazione residenziale per l’unità immobiliare al piano terra.
Sul legittimo affidamento, si propone di l’impossibilità di contestare ex post un certificato rilasciato da un tecnico comunale al termine di un sopralluogo. E la riduzione del potere sostitutivo delle Regioni, che oggi hanno dieci anni di tempo per annullare permessi di costruire rilasciati dal Comune.
Il Salva Milano
Infine, il Salva Milano, ovvero una norma che regolarizza lo stato di immobili edificati con la SCIA al posto del permesso di costruire. È il caso di circa molti edifici a Milano, ma secondo Salvini riguarda anche «altre città dove per anni si è lavorato seguendo la stessa interpretazione delle norme”. Di qui la necessità di uno stop and go che sani il passato e faccia chiarezza per il futuro».