Sanità: stop alle liste d’attesa infinite, nuove regole per le visite mediche

di Teresa Barone

5 Giugno 2024 07:04

Il Governo abbatte le liste d’attesa per le visite mediche nella sanità pubblica, istituisce garanzie sulle prestazioni e nuovi obblighi per i medici.

Approvati in Consiglio dei Ministri un decreto legge e un disegno di legge per abbattere le liste di attesa in ambito Sanità.

Un pacchetto integrato di misure che, tra le altre, istituisce anche un sistema nazionale di monitoraggio e un meccanismo secondo il quale il medico che fa la prescrizione deve indicare la priorità e il tempo massimo di attesa possibile.

Priorità liste d’attesa: anche con visita privata

Nell’eventualità che i tempi previsti dalle classi di priorità non possano essere rispettati, si dovrà garantire l’erogazione delle prestazioni richieste attraverso attività libero-professionale intramuraria o del sistema privato accreditato.

Come ha spiegato la Premier Giorgia Meloni, le Regioni potranno infatti fare ricorso anche alle prestazioni intramoenia se non riescono a rispettare i tempi previsti dal medico.

Si tratta delle prestazioni che i medici eseguono a livello ambulatoriale nelle strutture pubbliche ma anche alle strutture private accreditate, pagando solo il ticket.

I cittadini pagheranno solo il ticket e la differenza in termini di costo che dovranno sostenere le Regioni sarà coperta dalle risorse che lo Stato ha stanziato in Legge di bilancio per l’abbattimento delle liste d’attesa.

A tale scopo, si detassano le retribuzioni dei medici per le prestazioni aggiuntive che servono ad abbattere i tempi delle liste d’attesa, e si coinvolgono gli specializzandi.

Prenotazioni e prestazioni garantite

Sono previste agende dedicate per le prestazioni dei percorsi diagnostico-terapeutico-assistenziali (PDTA), si vieta alle aziende sanitare e ospedaliere di sospendere o chiudere le attività di prenotazione per i livelli essenziali di assistenza e si raddoppiano le sanzioni per la sospensione o chiusura delle prenotazione.

Il decreto istituisce presso Agenas la piattaforma nazionale per le liste d’attesa per un monitoraggio in tempo reale dei tempi di erogazione delle prestazioni sanitarie, Regione per Regione. La piattaforma nazionale, infatti, sarà interoperabile con quelle regionali. Un decreto del Ministro della Salute definirà le linee guida per dare attuazione al sistema di interoperabilità.

Visite mediche anche nei weekend

Nel decreto legge volto al contrasto delle liste d’attesa troppo lunghe nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale (SSN), si prevede che le visite diagnostiche e specialistiche siano effettuate anche nei giorni di sabato e domenica con orario prolungato.

Presso ogni azienda sanitaria e ospedaliera deve comunque essere assicurato un equilibrato rapporto tra attività istituzionale e libero-professionale. Come ha spiegato Meloni:

le ore di attività libero-professionale non potranno in nessun caso superare le ore di attività in ospedale.

Monitoraggio e sanzioni contro i ritardi in Sanità

Si istituisce anche l’Ispettorato generale di controllo sull’assistenza erogata presso le aziende sanitarie e ospedaliere, sul sistema di gestione delle liste di attesa e sui piani direcupero delle liste.

Gli esiti delle verifiche forniranno elementi di valutazione per l’applicazione di  sanzioni o misure premiali nei confronti dei responsabili regionali o aziendali (compresa la revoca o il rinnovo dell’incarico).

CUP unico regionale

Nel DL approvato c’è anche il CUP unico regionale o infraregionale per tutte le prestazioni nel pubblico e nel privato in convenzione. Un Centro unico di prenotazione (CUP) regionale o infra-regionale che includa dunque anche privati accreditati, ospedalieri e ambulatoriali.

Anche in questo caso serve perà attuare prima l’interoperabilità tra CUP pubblici e centri di prenotazione privati , con la stipula di accordi tra Regioni e strutture sanitarie private per l’erogazione delle prestazioni sul territorio.

Previsto anche tramite CUP di un sistema di disdetta delle prenotazioni.

Il decreto, infine, prevede che per il 2024 il tetto di spesa per le assunzioni in Sanità salga dal 10 al 15%, mentre dal 2025 sarà abolito del tutto e sostituito con un meccanismo in grado di calcolare realmente il fabbisogno del personale nei singoli territori.

Tutti i dettagli sulle misure previste dal decreto legge e dal disegno di legge in materia di liste d’attesa in Sanità, sono anticipate dalla nota di Governo pubblicata al termine del Consiglio dei Ministri del 4 giugno 2024.