Un passo avanti verso la Banca dati unica degli affitti brevi e turistici con attribuzione di CIN, codice identificativo obbligatorio in base al decreto Anticipi (articolo 13 ter dl 145/2023).
La piattaforma nazionale è realizzata dal ministero del Turismo e consente ai gestori delle strutture ricettive di ottenere il codice univoco che assicura la regolarità e la presenza di tutti i requisiti per esercitare l’attività.
La Conferenza Stato Regioni ha dato parere favorevole al decreto sull’interoperabilità della banca dati nazionale e l’infrastruttura debutta lunedì 3 giugno con una prima sperimentazione in Puglia.
Come funziona la Banca dati delle strutture turistiche
Attraverso la Banca dati nazionale delle strutture ricettive e degli immobili in locazione breve e per finalità turistica (BDSR), i titolari di alberghi e immobili turistici possono visualizzare le strutture collegate al proprio codice fiscale e integrare gli eventuali dati mancanti.
Per ottenere il CIN, dovranno poi fare domanda al ministero, seguendo una procedura non ancora disponibile. Il CIN va obbligatoriamente esposto all’esterno della struttura e negli annunci online. La banca dati è quindi un passaggio fondamentale verso l’operatività del nuovo sistema in base al quale saranno uniformi criteri e adempimenti per le strutture ricettive.
Per testarne l’operatività è stata prevista una fase sperimentale che parte lunedì 3 giugno in Puglia, a partire dalle 9 di mattina. Il ministero comunicherà successivamente l’entrata in servizio nelle altre Regioni.
A regime, la piattaforma sarà nazionale, strutturata attraverso un modello di interoperabilità, e come sottolinea la ministra del Turismo Daniela Santanchè rappresenta «uno strumento di contrasto all’abusivismo e di tutela del consumatore».
L’obiettivo è arrivare alla conclusione dell’iter procedurale con l’approvazione definitiva del decreto ministeriale entro il prossimo primo settembre, e a quel punto ci saranno 60 giorni di tempo per adeguarsi chiedendo il CIN.
Obbligo Codice identificativo nazionale CIN
Nel frattempo, le imprese e i gestori delle attività di affitto breve possono utilizzare l’avvio sperimentale per mettersi in regola con gli adempimenti e velocizzare quella che sarà l’ultima fase, la procedura di domanda e ottenimento del Codice identificativo nazionale CIN.
Come detto il CIN è stato previsto dal dl 145/2023, viene assegnato dal ministero del Turismo previa presentazione in via telematica di un’istanza da parte del locatore o del titolare della struttura turistica corredata da dichiarazione sostitutiva su dati catastali e rispetto delle normative sui requisiti.
Le modalità di presentazione della domanda saranno comunicate dal ministero. L’obbligo riguarda chiunque propone o concede in locazione unità immobiliari ad uso abitativo o porzioni di esse, e i titolare di strutture turistico-ricettive alberghiere o extralberghiere.
Il CIN va esposto al’esterno della struttura e indicato in qualsiasi annuncio.