Se la posta elettronica si blocca, la conseguenza è che si paralizza il lavoro in ufficio: è quanto avvenuto in queste ore per tutti gli utenti professionali e non che ricorrono al server online di GMail per accedere al proprio account di posta, ma con difficoltà anche per chi accede al servizio via client.
Un problema non da poco visto che in tutto il mondo sono 113 milioni gli utenti Google GMail..
Blocco dell’accesso via Gmail.com e intermittente il funzionamento sui client, con “invio e ricezione” a singhiozzo su protocollo IMAP.
Problema serio, quindi, per le migliaia di aziende fortemente ostacolate nella consueta attività lavorativa e subito proiettatesi nel potenziale scenario di una situazione di blocco passibile di andare avanti per ore: nella sezione “Supporto” di GMail, per tutta la mattinata solo una breve nota in cui si comunicava la presa visione del problema, e la volontà di risolverlo il prima possibile.
Se un blocco del servizio si ripetesse e si protraesse per giorni, le conseguenze per le imprese che usano GMail per la posta aziendale sarebbero notevoli: in primis sarebbe necessario configurare un client nella speranza di accedere almeno alle informazioni, e in secondo luogo resterebbero “isolati” e inaccessibili tutti i dati lasciati sul server.
La considerazione di fondo è che gli SLA (Service Level Agreement) per gli utenti professionali dovrebbero garantire un’operatività del 99,9%. Tale da giustificare la valenza premium rispetto agli utenti free.
Non è quantificabile il “danno” subito a causa del problema di accesso tra gli utenti, privati e aziendali. Quel che è certo è che è in questi momenti che ci si interroga, inevitabilmente, sui risvolti della visione Cloud.
Soprattutto se riguardano Google, protagonista indiscusso di questa filosofia-tecnologia e partner di milioni e milioni di utenti in altrettante realtà lavorative.