Nel 2023 ho terminato i lavori con Superbonus 110 e con il 730/2024 ho compensato la prima delle 4 rate di credito d’imposta. Non avendo più capienza fiscale vorrei cedere le rate residue ad una società di capitali. Ma, se ho ben inteso, con le novità apportate al DL 39/2024 non lo potrò più fare: corretto? Cosa succede alla prima rata calcolata in quattro quote che avevo già indicato nella dichiarazione di quest’anno?
Il Decreto Taglia Incentivi (DL 39/2024) esclude in effetti la possibilità di cedere le rate residue del Superbonus non ancora portate in detrazione. In realtà, questa disposizione non è ancora in vigore: approvata durante l’iter di approvazione del decreto in Senato, sarà applicabile a partire dalla data di entrata in vigore della legge di conversione, alle battute finali alla Camera.
La nuova disposizione prevede il divieto di cessione del credito in relazione alle rate residue non ancora fruite delle detrazioni derivanti dalle spese per gli interventi edilizi.
Per quanto riguarda la detrazione, invece, la quota utilizzata resta legittimamente applicata. Se lei non ha sufficiente capienza fiscale il prossimo anno però, perderà la quota imputabile alla dichiarazione 2025 perché non è possibile riportarla sulle dichiarazioni successive.
Potrà invece utilizzare, eventualmente, le due quote residue nei successivi anni d’imposta, qualora torni ad avere sufficiente capienza fiscale.
Non mi pare che lei possa nemmeno utilizzare la norma spalma-crediti, che consente di suddividere la detrazione in dieci quote annuali e va incontro proprio alle situazioni come la sua, in cui non c’è sufficiente spazio fiscale per assorbire la detrazione su quattro anni.
Questa norma si applica però solo alle spese sostenute nel 2024, non consente l’allungamento del periodo di applicazione della detrazione per chi ha già iniziato a fruirne.
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz