I lavoratori autonomi e le Partite IVA sono tenuti a versare i contributi previdenziali alla Cassa di previdenza prevista dal loro Albo oppure alla Gestione Separata INPS.
In alcuni casi, tuttavia, il versamento può essere evitato.
Partite IVA senza obbligo di contributi: ecco quando
È possibile non versare i contributi INPS, infatti, se il lavoratore autonomo non ha svolto alcuna attività svolta durante l’anno e non ha quindi maturato fatturato. Vi rientrano, però, soltanto gli iscritti alla Gestione Separata.
Non versano i contributi neppure le Partite IVA che lavorano come dipendenti con contratto full-time: è previsto l’esonero dall’obbligo di versamento dei contributi previdenziali, infatti, perché a versare i contributi è il datore di lavoro. Per avere diritto all’esonero, anche in questo caso bisogna essere autonomi senza cassa privata ma iscritti alla gestione speciale degli artigiani e commercianti INPS.
Autonomi: per chi scatta l’obbligo di versamenti
Devono invece versare ugualmente i contributi minimi, anche in mancanza di entrate, tuttavia, i professionisti iscritti alle Casse private in relazione a ordini e albi a cui si è iscritti.
Stesso obbligo per chi svolge attività di artigianato e commercio. In questo caso i contributi previdenziali si calcolano sul reddito lordo prodotto.