Il decreto Coesione approvato in Consiglio dei Ministri il 30 aprile contiene incentivi per l’autoimpiego, con contributi e voucher a fondo perduto diversificati per le diverse aree del Paese (da 30mila a 50mila euro), ai quali si aggiunge un ulteriore contributo per determinate tipologie di investimenti.
Rivolta a giovani fino a 35 anni e donne, in entrambi i casi disoccupati, la nuova misura “Autoimpiego centro-nord Italia” si affianca ad una sorta di rimodulazione della storica iniziativa “Resto al Sud” (che dovrebbe evolvere nella misura Investire al Sud 2.0).
Vediamo i dettagli in base alle anticipazioni di stampa, in attesa della pubblicazione del decreto.
Come funzionano i nuovi contributi e voucher a fondo perduto
Gli incentivi finanziano l’acquisto di beni, strumenti e servizi con voucher a fondo perduto da 30mila euro, che salgono a 40mila euro se l’investimento e riguarda beni e servizi digitali o per sostenibilità ambientale e risparmio energetico.
Per le Regioni del Sud e le aree colpite dagli eventi sismici del 2009 e 2016, il voucher è pari a 40mila euro e sale a 50mila euro per finanziare digitalizzazione e transizione energetica.
In più, c’è un contributo a fondo perduto proporzionale all’investimento.
- è pari al 65% dell’investimento per programmi di spesa fino a 120mila euro, che sale al 75% al Sud e nei territori del sisma 2009 e del 2016;
- oppure al 60% se la spesa è fra i 120mila e i 200mila euro, con incremento al 70% al Sud e nei territori del sisma 2009 e 2016.
A chi si rivolgono gli incentivi per autoimpiego
La platea a cui sono rivolti gli incentivi è rappresentata da:
- giovani fino a 35 anni disoccupati da almeno un anno;
- persone in condizioni di marginalità, vulnerabilità sociale e discriminazione, come definiti dal Piano nazionale giovani, donne e lavoro;
- inattivi;
- donne inoccupate, inattive e disoccupate;
- disoccupati beneficiari di ammortizzatori sociali destinatari delle misure del programma di politica attiva Garanzia di occupabilità dei lavoratori GOL.
Incentivo nuova impresa o società
I finanziamenti possono essere usati per costituire nuove imprese e società fra professionisti o avviare un’attività professionale aprendo la partita IVA. oppure, se ne hanno già una, avviando una nuova impresa individuale o libero-professionale, o ancora costituendo società (comprese la STP – Società Tra Professionisti).
Decontribuzione startup digitali e green
Per le startup under 35 dei settori del digitale e della transizione green, create dal 1° luglio 2024 al 31 dicembre 2025, c’è anche una decontribuzione al 100% per tre anni, fino a un tetto di 800 euro al mese.
La reazione delle imprese
Fra le reazioni, positivo il commento di Confesercenti, che però propone già correttivi per ampliare la platea. «Da tempo sollecitiamo interventi per favorire la nascita di imprese, anche puntando su innovazione e processi sostenibili», segnala la presidente, Patrizia De Luise, rilevando come gli incentivi per l’autoimpiego vadano in questa direzione.
Fra le proposte dell’associazione imprenditoriale del Terziario: alzare il limite di età almeno a 40 anni, percorsi di formazione e tutoraggio «obbligatori e di durata almeno triennale». Quest’ultimo aspetto è sottolineato anche da Confcommercio, secondo cui accanto al sistema dei voucher, sarà cruciale la qualità dell’azione di formazione e tutoraggio».
Altre misure per le imprese nel decreto Coesione
Il decreto Coesione introduce anche nuovi bonus contributivi destinati a chi assume donne e giovani: sono al 100%, con tetto di spesa pari a 500 euro mensili per l’assunzione di under 35 e di 650 euro al mese per assunzione di donne svantaggiate o per le assunzioni di disoccupati da oltre 24 mesi nella ZES unica Sud.
Invece, per il cosiddetto Superbonus assunzioni 2024, ovvero al maxi-deduzione al 120-130% per nuove assunzioni che comportano un incremento occupazionale, si attende ancora il decreto interministeriale attuativo, previsto dal decreto IRPEF di fine 2023 (dlgs 216/2023).