È possibile beneficiare della detrazione fiscale in dichiarazione dei redditi per le spese relative all’assistenza personale di un familiare nel compimento degli atti della vita quotidiana, anche se la prestazione assistenziale è resa attraverso un’agenzia.
La detrazione spetta a chi ha sostenuto la spesa anche se non è titolare del contratto di lavoro dell’addetto all’assistenza e anche in relazione per familiari non a carico.
Assistenza al familiare in dichiarazione dei redditi
In caso di agenzie interinali, però, è necessario specificare la qualifica contrattuale dell’operatore che presta il servizio come assistente alla persona, che deve essere rientrare tra le figure professionali certificate per questa tipologia di prestazione. Per lo stesso principio, vi rientra anche la spesa per la casa di riposo.
Per accedere alla detrazione IRPEF (di cui all’art. 15, comma 1, lettera i-septies del Tuir) pari al 19% della spesa effettiva per gli addetti all’assistenza personale entro un importo massimo di spesa pari a 2100 euro (e dunque con detrazione massima di 399 euro), è necessario innanzitutto che il familiare del caregiver da assistere si trovi in condizione di non autosufficienza, quindi non in grado di svolgere in autonomia le attività quotidiane e bisognoso di sorveglianza continuativa.
I requisiti per la detrazione IRPEF
È anche necessario che lo stato di non autosufficienza del familiare anziano o invalido sia generato da una patologia e sia stato messo nero su bianco con apposita certificazione medica. Tra i requisiti di accesso, inoltre, rientra anche il reddito complessivo di chi sostiene le spese che non deve essere superiore a 40mila euro.
Per la spesa sostenuta in favore di un familiare, in fattura o ricevuta devono essere indicati gli estremi e il codice fiscale del soggetto che riceve l’assistenza. Per ottenere la detrazione, infine, il pagamento delle prestazioni assistenziali deve essere effettuato utilizzando uno dei sistemi di pagamento tracciabili ed è indispensabile segnalare nella documentazione da conservare tutti i dati (dati anagrafici e codice fiscale) sia della persona da assistere sia di quella che effettua il pagamento.
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NB: Si tratta dunque di una spesa diversa da quella per i badanti, che invece si porta in deduzione dal reddito per la quota di contributi versati (per la parte a carico del datore di lavoro, fino a un massimo di 1.549,37 euro) ma con rientra in questa specifica agevolazione.