L’Agenzia delle Entrate ha istituito e pubblicato il nuovo codice tributo “1731” per versare la flat tax incrementale relativa all’anno d’imposta 2023.
Si tratta di un beneficio fiscale previsto dalla Legge di Bilancio dello scorso (articolo 1, commi da 55 a 57, della legge n. 197/2022) ma non prorogata per il 2024.
Flat tax incrementale: a chi spetta
La tassa piatta prevede l’applicazione di un’aliquota al 15% sull’incremento di reddito rispetto al picco del triennio precedente. La base imponibile non può superare i 40mila euro, calcolati a partire dalla differenza tra il reddito 2023 e il reddito più alto tra quelli del triennio precedente, al quale si applica una franchigia del 5%.
Possono applicare la flat tax incrementale autonomi e professionisti che rientrano nei vincoli di fatturato, mentre sono esclusi i contribuenti che hanno applicato il regime forfettario nel 2023.
Come utilizzare la tassa piatta in F24
La flat tax incrementale Sostituisce RPEF e relative addizionali. Per utilizzarla nell’F24, si deve ricorrere allo specifico codice tributo 1731, denominato “Imposta sostitutiva dell’IRPEF e delle addizionali regionali e comunali – Flat tax incrementale – Art. 1, commi da 55 a 57, della legge 29 dicembre 2022, n. 197”.
Nel modello, va esposto nella sezione “Erario”, in corrispondenza delle somme in colonna “importi a debito versati”, inserendo come “Anno di riferimento” quello d’imposta 2023, in relazione al quale si effettua il versamento.
NB: l’applicazione della flat tax incrementale non ha effetti sulla determinazione degli accontiIRPEF 2024. L’acconto 2024 è infatti calcolato sulla base imponibile ordinaria (quella che si sarebbe determinata utilizzando le aliquote IRPEF), mentre il saldo 2023 è calcolato senza quota assoggettata a flat tax, esclusa dalla base di calcolo per determinare le aliquote IRPEF.