Il tessuto imprenditoriale italiano è composto prevalentemente da piccole e medie imprese, sempre più attente alle tematiche legate allo sviluppo sostenibile diventato ormai una priorità. Nel percorso di crescita intrapreso dalle PMI, infatti, uno step fondamentale è rappresentato dal rispetto dei criteri ESG visto come valore aggiunto in grado di aprire le porte ai nuovi investimenti.
Lo scenario attuale, in particolare, vede le imprese impegnate a puntare sulla sostenibilità non solo a livello finanziario, ma anche dal punto di vista ambientale, sociale e di governance, potenziando la competitività sul mercato e generando valore nel lungo termine.
Criteri ESG al centro delle strategie imprenditoriali
Incrementare il rating ESG è diventato un obiettivo primario per le PMI, una risorsa per potenziare l’attrattività verso gli investitori e ampliare le opportunità di accesso al credito. Acronimo di Environmental, Social e Governance (ambiente, sociale e governance), il rating ESG è una modalità di valutazione delle performance imprenditoriali che stima la sostenibilità degli investimenti da diversi punti di vista:
- impatto ambientale: impegno verso la riduzione delle conseguenze dei cambiamenti climatici attraverso il perseguimento delle emissioni zero, l’uso delle energie rinnovabili, la salvaguardia della biodiversità, l’adozione dei principi dell’economia circolare;
- responsabilità sociale: lotta alle disuguaglianze, promozione dell’inclusione, rispetto dei diritti umani, attenzione alle condizioni dei lavoratori, investimenti in formazione e attenzione al benessere della collettività;
- governance aziendale: adozione di un modello di amministrazione trasparente ed etico, basato sulla diversificazione (di genere, di background e di competenze) e sulla necessità di garantire una supervisione obiettiva.
Il legame sempre più stretto tra finanza e sostenibilità
Se da un lato la sensibilità delle imprese verso le tematiche ambientali e sociali influisce sulla propensione a investire in iniziative sostenibili, dall’altro lato gli investitori a livello internazionale stanno prestando sempre più attenzione alla compliance delle aziende con i fattori ESG, considerati essenziali per determinare il livello di affidabilità di ciascuna realtà.
Le decisioni finanziarie diventano quindi uno strumento per promuovere la sostenibilità e la stessa finanza è un volano per il progresso sociale e ambientale. La finanza sostenibile, infatti, incorpora i criteri ESG nelle scelte di investimento che protendono verso iniziative ritenute sostenibili nel lungo periodo. A sottolineare la centralità delle valutazioni ESG sono anche i maggiori player finanziari specializzati che operano in Italia al servizio delle imprese, come Azimut Direct:
“Siamo convinti che gli elementi ESG siano essenziali – ha affermato Alessandro Merlini, COO di Azimut Direct – Abbiamo toccato con mano il fatto che un’azienda che adotti tali criteri è più stabile, è più affidabile ed è molto più incline a ricevere finanziamenti. Ci siamo attivati soprattutto sulla concretezza per evitare che questi criteri vengano percepiti come lontani dalle esigenze operative delle imprese e, dunque, il Fondo che stiamo lanciando, improntato sulla sensibilità sostenibile, prevede agevolazioni laddove le aziende percorrano progetti legati ai traguardi ESG, orientati sia sulla tutela ambientale, sia sulla governance e sulla sensibilità sociale.”
Anche le garanzie pubbliche mirate a facilitare l’accesso al credito delle piccole e medie imprese si stanno rimodulando in ottica ESG (come la garanzia SACE Green inserita nella Legge di Bilancio 2024), soprattutto attraverso l’attivazione di agevolazioni destinate alle realtà che promuovono progetti di investimento responsabili e sostenibili dal punto di vista ambientale.