Il Dl 5/2009, meglio noto come “Decreto Incentivi“, riguardante le misure urgenti a sostegno dei settori industriali in crisi ha introdotto, tra le altre cose, il nuovo bonus aggregazioni.
Nel testo approvato e pubblicato sulla G.U. 34 dell’11 febbraio 2009, spiccano proprio – oltre a nuove misure per le imprese come la reintroduzione della tassazione di distretto – le norme sulle aggregazioni aziendali.
Il bonus aziendale permette l’affrancamento gratuito fino a 5 milioni di euro, risultando quindi modificato rispetto al bonus aggregazioni del 2006.
Il cambiamento ha suscitato reazioni differenti: tra i sostenitori c’è Confindustria mentre tra i detrattori la Cna, preoccupata per la copertura dell’agevolazione e per l’impatto sull’economia.
In particolare, per le aggregazioni eseguite nel 2009 l’articolo 4 del Decreto Incentivi elimina l’obbligo di sottoporre l’operazione alla valutazione del Fisco, con il cosiddetto “interpello preventivo”. In pratica, se sussistono i presupposti di legge, i contribuenti possono autonomamente attribuire rilevanza fiscale ai valori maggiori emersi dalle riorganizzazioni aziendali.
In particolare, le novità del Decreto agreggazioni risiedono nel:
- non riconoscere valenza fiscale all’avviamento: la posta potrà essere affrancata solo con il pagamento della sostitutiva;
- abolire l’interpello preventivo da presentare al Fisco;
- consentire l’aggregazione di aziende che presentano un rapporto partecipativo fino al 20%.