Il Governo prosegue sulla strada dell’attuazione della Riforma fiscale. In arrivo ci sono nuovi decreti su reddito d’impresa (con l’obiettivo di abbassare l’IRES), lavoro autonomo (introducendo il principio della onnicomprensività analogo a quello applicato sul lavoro dipendente) e riforma della riscossione.
I tempi sono relativamente stretti, lo ha dichiarato il viceministro all’Economia, Maurizio Leo, annunciando che i prossimi provvedimenti legislativi andranno in Consiglio dei Ministri nelle prossime settimane.
Nuova aliquota IRES
Per quanto riguarda il reddito d’impresa, il Governo ha l’obiettivo di ridurre la pressione fiscale, intervenendo sull’attuale aliquota del 24%, con un vantaggio «mirato a due obiettivi: occupazione o investimenti innovativi».
In questo contesto, aggiunge, «bisogna dare la possibilità all’impresa di patrimonializzarsi e fare l’investimento entro il biennio».
Nuova tassazione del reddito autonomo
Per i lavoratori autonomi si punta ad una maggiore uniformità con i redditi da lavoro dipendente attraverso l’introduzione del principio dell’onnicomprensività, per cui tutte le somme percepite nell’ambito dell’attività professionale confluiscono nell’imponibile fiscale.
Fra le altre anticipazioni, l’attuazione della neutralità fiscale delle operazioni di aggregazione e riorganizzazione degli studi professionali, comprese quelle riguardanti il passaggio da associazioni professionali a società tra professionisti.
Riscossione più soft
Infine, la riforma della Riscossione, proseguendo sulla strada della compliance e facilitando le possibilità di regolarizzazione per il contribuente allargando ad esempio il perimetro della rateizzazione a 120 rate. In vista anche un taglio dei crediti non riscuotibili.
«Vogliamo agire ax ante e quindi tendere una mano ai contribuenti onesti o a quelli che intendono mettersi in regola col fisco e ovviamente essere inflessibili nei confronti di quei contribuenti che fanno operazioni fraudolente o omettono di presentare la dichiarazione fiscale» sintetizza il viceministro.
Riforma fiscale: a che punto siamo
Ricordiamo quali sono i decreti legislativi già approvati: il primo, nel dicembre scorso, è stato quello sulla fiscalità internazionale, che contiene fra le altre cose la minimum tax, le nuove norme sul rientro dei cervelli, più rigide rispetto alle precedenti, gli incentivi per le aziende che portano al produzione in Italia. Poi, il decreto di riforma IRPEF, che ha ridotto gli scaglioni da quattro a tre.
Gli altri decreti approvati: dlgs riforma dell’accertamento tributario e nuovo concordato preventivo per fissare un imponibile presuntivo su cui pagare le tasse, la riforma del contenzioso tributario, un decreto sulle semplificazioni fiscali, la riforma dello Statuto del contribuente, il dlgs sull’adempimento collaborativo.