Gli assistenti sanitari devono essere iscritti all’ENPAPI, la cassa previdenziale che comprende, oltre a queste figure, anche tutti gli infermieri e gli infermieri pediatrici che siano iscritti ai relativi Albi e che esercitino in via esclusiva attività libero professionale in forma autonoma, associata o societaria.
Lo sottolinea il Ministero del Lavoro, rispondendo all’interpello avanzato dalla Federazione nazionale degli Ordini dei tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione.
Il quesito riguardava la cassa di previdenza di riferimento per gli assistenti sanitari confluiti all’interno dell’Ordine dei tecnici sanitari di radiologia medica (TSRM) e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione (PSTRP).
Secondo il Ministero, la Legge n. 3/2018 – che ha riorganizzato la disciplina degli ordini delle professioni sanitarie – ha provveduto solamente a riordinare e unificare gli Albi senza tuttavia intervenire sull’aspetto relativo all’obbligatorietà dell’iscrizione e contribuzione nei confronti dell’ENPAPI.
Lo scopo dell’Ente – sottolinea il Ministero del Lavoro – è di assicurare la tutela previdenziale obbligatoria in favore degli infermieri professionali, assistenti sanitari e infermieri pediatrici che esercitano l’attività in forma libero professionale, subordinatamente all’iscrizione in appositi albi o elenchi. In favore di tali soggetti, l’ENPAPI eroga prestazioni pensionistiche di vecchiaia, invalidità, inabilità, superstiti (di reversibilità ed indirette) ed indennità di maternità.