La desertificazione bancaria è un fenomeno che coinvolge un numero crescente di Comuni, ma ad aumentare è anche il livello di insoddisfazione delle persone che vedono sparire la filiale di riferimento.
Il 63,5% degli intervistati nell’ambito di una recente indagine demoscopica presentata al Cnel ha ben percepito la mancanza o la riduzione della filiale di riferimento e ad indagare su questo sentiment è Uilca, che ha condotto la campagna itinerante “Chiusura filiali? No, grazie” e
Italiani: no alla banca senza sportelli
Gli sportelli bancari sono drasticamente diminuiti in Italia: dal 2018 al 2022, la flessione è stata del 17,4%, con la chiusura di ben 4.423 filiali. I comuni serviti da banche con sede fisica sono scesi del 10,9% (-583).
A essere insoddisfatte della chiusura delle filiali sono nove persone su dieci, mentre per otto su dieci il bancomat non è in grado di sostituire lo sportello bancario proprio a causa dell’assenza dell’operatore.
Ammonta al 66,8% la percentuale di coloro che, se chiudesse la propria filiale bancaria, cambierebbero anche istituto di credito pur di poter disporre di un ufficio fisico. Tra le alternative allo sportello fisico, emerge che il 48,5% sceglierebbe un’altra filiale bancaria, il 18,3% preferirebbe un ufficio postale e il 25,4% utilizzerebbe invece i servizi della banca online.
Se al posto della filiale la propria banca lasciasse soltanto un ATM per il bancomat, oltre l’80% degli intervistati non sarebbe soddisfatto.
Alternative possibili: Poste e servizi con operatore
Focalizzando l’attenzione sul confronto tra banca e Poste, 7 interpellati su 10 scelgono solo la banca, mentre il 17,9% sceglie sia la banca che la posta e l’8,7% solo quest’ultima.
In ogni caso, per l’86,3% degli intervistati il rapporto umano è fondamentale così come poter parlare con un operatore bancario per ottenere informazioni sui servizi.
Tra le operazioni maggiormente effettuate in banca, preferendo a tale scopo lo sportello fisico, figura al primo posto (un po’ a sorpresa) il prelievo di contanti con il 43,5%, al secondo i pagamenti con il 31,8% e a seguire gli investimenti/finanziamenti con il 26%.
L’assenza delle filiali è forse il deterrente numero uno per gli investimenti di imprese e famiglie: per il 70% degli intervistati nell’ambito dell’indagine demoscopica in 20 città italiane, la banca offre supporto e assistenza su risparmi, investimenti e prestiti.
Ogni quanto si va in banca e perchè
Il 52% degli intervistati si reca in banca una volta al mese, il 21% lo fa in media due volte l’anno, il 13,8% va in banca una volta l’anno e il 9,8% non lo fa mai.
Eppure, alla possibilità di potersi recare in filiale in caso di bisogno non si rinuncia, soprattutto in relazione alla gestione della finanza personale e per conoscere le opportunità di investimento con i chiarimenti di un consulente esperto.
Un tavolo sulla desertificazione bancaria
A distanza di una settimana dal convegno di presentazione dei dati della ricerca Uilca, l’Assemblea del Cnel ha approvato il programma annuale 2024 deliberando anche l’avvio di un gruppo di lavoro volto alla “valorizzazione del capitale umano quale fattore di coesione di sviluppo territoriale, a partire dal caso specifico della desertificazione degli sportelli bancari”.
Per approfondimenti: scarica il Rapporto Uilca.