Un nuovo contributo dovuto da tutti i nuovi impianti di energia a fonte rinnovabile (diversi da geotermico ed idroelettrico) con potenza superiore a 20 kW ed una tassa sui diritti di superficie: sono due nuovi balzelli che nel 2024 riguarderanno i produttori di energie green.
A fare il punto è l’Osservatorio ANIE, che ne analizza anche l’impatto sugli incentivi alle Rinnovabili.
Prelievo sui nuovi impianti oltre 20 kW
La prima misura è contenuta nel Decreto Sicurezza Energetica 181/2023 e prevede un contributo di 10 euro a kW per tutti gli impianti a fonte rinnovabile diversi da geotermico ed idroelettrico di nuova realizzazione con una potenza superiore a 20 kW, da versare al GSE nei primi tre anni dall’entrata in esercizio.
Le risorse saranno utilizzate per alimentare un fondo di compensazione e di riequilibrio ambientale e territoriale allo scopo di incentivare le regioni e le province autonome ad ospitare impianti a fonti rinnovabili.
Per ANIE, la misura colpirà tutti i comparti del settore, tutti gli impianti incentivati e non, a partire da quelli residenziali, terziari ed industriali (in autoconsumo, in comunità energetiche, in scambio sul posto, etc) a quelli utility scale.
Tassa sui diritti di superficie per impianti rinnovabili
La seconda disposizione, inserita nella Legge di Bilancio, introduce la tassazione dei diritti di superficie dell’impianto. La tassa riguarda i proprietari delle superfici, i quai, segnala ANIE, «vedendosi ridurre i ricavi derivanti dal contratto del diritto di superficie su cui i produttori realizzano gli impianti, chiederanno loro un maggior riconoscimento economico».
In pratica, un effetto negativo sul settore.
Effetti sugli incentivi alle Rinnovabili
Le due novità sopra citate renderanno le tariffe incentivanti FER «non più congrue per la sostenibilità degli investimenti». ANIE sottolinea pertanto l’esigenza di diminuire i costi di produzione delle energie rinnovabili, puntando il dito su misure che invece li appesantiscono.
Per quanto riguarda i dati di mercato, ad ogni modo, la nuova potenza connessa nel 2023 è aumentata del 57% rispetto ai primi nove mesi del 2022 (nel 2023, 3mila 122 MW installati, 2mila 804 MW fotovoltaici, 305 MW eolici e 13 MW idroelettrici).
Il tasso delle nuove installazioni, tuttavia, non raggiunge la fatidica soglia dei 10 GW. Si sommano difficoltà autorizzative, inflazione e costo del denaro elevato, le difficoltà legate alle nuove disposizioni legislative sopra riportate.