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Pensionati INPS 2024: novità, aumenti nel cedolino di gennaio e date di pagamento

di Noemi Ricci

20 Dicembre 2023 14:02

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Tutte le novità sulle pensioni 2024, gli incrementi a partire dal cedolino pensione di gennaio e le date di pagamento aggiornate.

L’INPS  rende disponibile online il cedolino della pensione di gennaio 2024, accessibile sul portale web dell’Istituto di Previdenza. Per consultarlo bisogna autenticarsi con credenziali personale (SPID, CIE o CNS) sul sito, anche da smartphone  via app, e seguire il percorso “Tutti i Servizi” – “Cedolino Pensione”.

Nel primo rateo del 2024 è previsto l’aumento dell’assegno in adeguamento all’inflazione, con rivalutazione automatica applicata dall’INPS secondo fasce di reddito pensionistico stabilite dal Governo.

Vediamo in dettaglio tutte le novità del cedolino pensione di gennaio 2024 ed il calendario dei pagamenti.

Gli aumenti nel cedolino pensione di gennaio

L’aumento delle pensioni per adeguamento al costo della vita è pari al 5,4% per il 2024. Questa percentuale di indicizzazione verrà applicata in misura piena solo agli assegni che a dicembre 2023 non superavano i 2.272 euro lordi mensili (4 volte il trattamento minimo INPS, pari a 567,94 euro), portando tale soglia a 2.394 euro.

CALCOLO PENSIONE ONLINE

Per le pensioni di importo superiore si riduce in misura proporzionale, secondo  i seguenti scaglioni:

  • fino a 4 volte il minimo, 2.272 euro: indicizzazione 100% (5,4%);
  • fra 4 e 5 volte il minimo, 2.840 euro: indicizzazione 85% (4,6%);
  • tra 5 e 6 volte il minimo, 3.308 euro: indicizzazione 53% (2,9%);
  • tra 6 e 8 volte il minimo, 4.544 euro: indicizzazione 47% (2,5%);
  • fino a 10 volte il minimo, 5.679 euro: indicizzazione 37% (2%);
  • oltre 10 volte il minimo, 5.680 euro: indicizzazione 22% (1,2%).

Nel 2024, la pensione minima raggiungerà i 598,61 euro e a questo importo dovrebbe essere applicata la super-rivalutazione per chi ha più di 75 anni. L’assegno sociale di 507,02 euro arriverà a 534,40 euro.

Quando arrivano le pensioni di gennaio 2024

Il pagamento delle pensioni avviene normalmente a partire dal primo giorno del mese. Tuttavia, poiché il 1 gennaio è un giorno festivo, il pagamento sarà posticipato al primo giorno lavorativo successivo, che in questo caso sarà il 3 gennaio.

Presso gli uffici postali, i pagamenti seguiranno il consueto calendario suddiviso per ordine alfabetico basato sull’iniziale del cognome:

  • mercoledì 3 gennaio 2024: cognomi da A a B
  • giovedì 4 gennaio 2024: cognomi da C a D
  • venerdì 5 gennaio 2024: cognomi da E a K
  • lunedì 8 gennaio 2024: cognomi da L a O
  • martedì 9 gennaio 2024: cognomi da P a R
  • mercoledì 10 gennaio 2024: cognomi da S a Z

Per chi ritira la pensione alle Poste in contanti, il pagamento del 6 gennaio slitta all’8 gennaio, per via dell’Epifania.

Coloro che ricevono la pensione su conto corrente postale o bancario o ritirano la pensione presso lo sportello bancario, possono invece farlo già a partire dal 3 gennaio.

Pensioni 2024: cosa cambia?

Ci sono anche novità per coloro che stanno per lasciare il lavoro. La riforma pensioni inserita nella Manovra 2024 ridefinisce una serie di requisiti sia per la flessibilità in uscita sia per le formule ordinarie. Lasciando da parte la questione del taglio degli assegni futuri per i dipendenti exINPDAP nel sistema misto che scelgono la pensione anticipata, riportiamo di seguito lo schema delle novità per i requisiti pensione 2024.

Nel 2024, i requisiti ordinari per la pensione di vecchiaia prevedono il raggiungimento di 20 anni di contributi e 67 anni di età per i dipendenti e autonomi. Per coloro che rientrano nel sistema contributivo, l’importo soglia diventa pari all’assegno sociale, che nel 2024 diventa 534,40 euro. Non ci sono novità per la decorrenza della pensione di vecchiaia e gli scatti pensione.

Alcune deroghe ai requisiti ordinari restano applicabili nel 2024, come la pensione per addetti a mansioni gravose e la pensione quindicenni Legge Amato.

La pensione anticipata resta parimenti possibile con un’anzianità contributiva di 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne. Non sono previsti adeguamenti ai requisiti anagrafici per le pensioni anticipate né nel 2025 né nel 2026 nonostante lo sblocco di legge, visto che l’ISTAT non ha certificato adeguamenti alle aspettative di vita per il prossimo biennio.

L’Opzione Donna rimane in vigore per un altro anno ma solo per le categorie già previste nel 2023 e con il requisito anagrafico che aumenta di un anno, ovvero:

  • 61 anni per le donne senza figli
  • 60 anni per le donne con 1 figlio
  • 59 anni per le donne con 2 o più figli

Anche Quota 103 viene prorogata, ma il calcolo diventa interamente contributivo e viene posto il limite di quattro volte il trattamento minimo INPS all’assegno percepito fino al raggiungimento dei 67 anni (invece di cinque volte il minimo, applicato a chi matura i requisiti entro dicembre 2023).

Per quanto riguarda l’APe Sociale, per tutte le categorie svantaggiate beneficiarie (ma con esclusione degli addetti a mansioni gravose che erano stati aggiunti nel 2022), il requisito anagrafico sale da 63 anni a 63 anni e cinque mesi. Le finestre per l’uscita ai ampliano: da 3 a 6 mesi i periodi di attesa tra il raggiungimento dei requisiti e il pensionamento nel settore privato e da 6 a 9 mesi per quello pubblico.

Infine, la pensione anticipata contributiva a 64 anni di età con 20 di contributi vede un importo soglia maggiorato a 3 volte l’assegno sociale (2,8 per donne con un figlio e 2,6 volte per donne con due o più figli).