Bonus in busta paga in arrivo per i docenti che rinunciano a trasferirsi e continuano a insegnare nelle scuole presenti nelle aree disagiate, assicurando la continuità didattica.
Stando ad alcune anticipazioni di stampa, sarebbe imminente lo sblocco delle risorse da parte del Ministero dell’Istruzione e del Merito per finanziare la misura prevista dal Decreto 258/2022.
I premi una tantum dovrebbero essere ripartito alle scuole interessate entro il mese di gennaio 2024, per poi essere accreditati in busta paga di febbraio.
I docenti interessati sarebbero circa 20mila, mentre ammontano a 30 milioni di euro i fondi da integrare al MOF, destinato al potenziamento dell’offerta formativa.
Il 70%è destinato a docenti che negli ultimi cinque anni non hanno richiesto trasferimenti o assegnazioni provvisorie, il 30% a coloro che da cinque anni insegnano in aree scolastiche difficili e non residenti nella provincia di insegnamento.
I compensi aggiuntivi netti dovrebbero variare tra 868 a 954 euro, rispettivamente destinati alle due categorie individuate dal Decreto n. 258/2022:
- docenti che garantiscono l’interesse dei propri alunni alla continuità didattica;
- docenti che prestano servizio presso le scuole caratterizzate da indici di status sociale, economico e culturale e di dispersione di particolare criticità.
Per i docenti in possesso di entrambi i requisiti (circa 6mila docenti), il bonus potrebbe arrivare fino a 1823 euro.
Da parte del sindacato ANIEF c’è una sostanziale approvazione riguardo al provvedimento, tuttavia la platea dei docenti coinvolti è troppo esigua, appena 20mila insegnanti su quasi 900mila, come ricorda Marcello Pacifico, presidente nazionale ANIEF:
dalla Legge di Bilancio ci aspettavamo una specifica indennità di sede da dare a chi lavora in territori disagiati.
In arrivo, in realtà, c’è anche un secondo finanziamento: quello del Decreto Caivano (12/2023) pubblicato lo scorso settembre in GU, che prevede ulteriori 6 milioni di euro per garantire la continuitò didattica e contrastare la dispersione scolastica in aree svantaggiate.