Sono state 309 le domande 2023 presentate per accedere ai finanziamenti dei contratti di filiera agricola, delle quali però soltanto la metà al momento ha le carte in regola per essere effettivamente finanziata.
L’altra metà dei progetti presentati, come noto, è stata esclusa dai fondi PNRR e ha dato seguito a numerosi ricorsi per ottenere la riapertura delle graduatorie, anche al fine di ridefinire i criteri con cui sono stati attribuiti i punteggi.
Sul sito del Ministero dell’Agricoltura, è visibile la lista di coloro che ha fatto ricorso al TAR e in questo elenco compaiono, ad esempio, il Consorzio di tutela del Grana Padano, quello del Prosecco Doc e il Consorzio Italia del vino.
Il TAR del Lazio dovrà pronunciarsi in merito entro la fine di maggio, ma la corsa contro il tempo è partita: i fondi vanno spesi entro il 2026.
Beneficiarie dei finanziamenti, in base al bando, sono le imprese che concorrono in modo diretto alla produzione, raccolta, trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli e agroalimentari, dopo aver sottoscritto un accordo di filiera in ambito territoriale multiregionale.