Opzione Donna con i vecchi requisiti e senza finestra

Innanzitutto, le confermo che all’Opzione Donna si applica sempre la cristallizzazione del diritto. Quindi, se lei ha maturato entro il 31 dicembre 2022 i vecchi requisiti previsti dalla Legge di Bilancio 2023, può continuare ad applicarli anche se sceglie di andare in pensione con questa forma di flessibilità in uscita in un momento successivo.

La norma in questione (comma 292 legge 197/2022) prevede i seguenti requisiti, che appunto vanno maturati entro la fine del 2022: 35 anni di contributi, 60 anni di età, che vengono ridotti di un anno per ogni figlio (nel suo caso, quindi, 58 anni), e l’appartenenza a una serie precisa di categorie, fra cui una  riduzione della capacità lavorativa, accertata dalle competenti commissioni per il riconoscimento dell’invalidità civile, superiore o uguale al 74%.

Sono i requisiti che lei elenca, ma l’aspetto rilevante è che deve averli maturati entro la fine del 2022.

Se, per ipotesi, lei a questa data non aveva ancora i 35 anni di contributi necessari, allora non ricade in queste vecchie regole ma in quelle nuove previste dalla manovra 2024. Che alza di un anno l’età anagrafica (61 anni entro il 31 dicembre 2023), ma lei rientrerebbe comunque perché resta l’agevolazione di un anno per ogni figlio, fino a un massimo di due anni.

La differenza, nel suo caso, è rappresentata proprio dalla finestra mobile. Lei è una dipendente, è pari a 12 mesi.

Se aveva già il requisito per l’Opzione Donna a fine 2022 allora non si applica più, perché sono già trascorsi. Se acquisisce il diritto nel 2023 (in base alla Legge di Bilancio 2024, ancora da approvare), i 12 mesi trascorrono dalla maturazione dello stesso.

Risposta di Barbara Weisz