Nel cedolino INPS di gennaio 2024 è previsto la rivalutazione delle pensioni per adeguamento all’inflazione e l’eventuale “Conguaglio Pensione da Rinnovo”. L’aumento delle prestazioni previdenziali 2024 è calcolato a partire dal tasso di indicizzazione ISTAT del 5,4%: è la percentuale piena di incremento per i trattamenti fino a 4 volte il minimo, mentre le pensioni di importo maggiore applicano aliquote a scaglioni.
Oltre alla perequazione automatica è poi in arrivo anche una seconda novità, che si tradurrà in una riduzione delle tasse sulla pensione: l’accorpamento dei primi due scaglioni IRPEF applicata al momento per il solo 2024. Per i pensionati con un reddito previdenziale tra 15mila e 28mila euro, e progressivamente anche per quelli con assegni più elevati, è dunque previsto uno sconto sulle imposte. L’aliquota più bassa oggi prevista, ossia quella del 23%, è estesa ai redditi pensionistici fino a 28mila euro.
Vediamo come si combinano queste novità e come si applicano alla propria pensione.
Aumento netto pensioni 2024: percentuali per ogni scaglione
Applicando alle pensioni le aliquote di perequazione stabilite dal Governo dall’art. 29 del Disegno di Legge di Bilancio 2024, e tenendo conto del trattamento minimo definitivo per il 2023 (rivalutato dell’8,1% con il cedolino di dicembre), si arriva i seguenti aumenti:
- pensioni fino a 2.272 euro lorde: rivalutazione del 5,4% e aumento 122 euro
- pensioni fino a 2.840 euro lorde: rivalutazione del 4,6% e aumento 130 euro
- pensioni fino a3.308 euro lorde: rivalutazione del 2,9% e aumento 98 euro
- pensioni fino a 4.544 euro lorde: rivalutazione del 2,5% e aumento 115 euro
- pensioni fino a 5.679 euro lorde: rivalutazione del 2% e aumento 113 euro
- pensioni oltre i 5.680 euro lorde: rivalutazione del 1,2% e aumento 132 euro
Per le pensioni a cavallo di scaglione, se la rivalutazione non raggiunge il minimo della fascia successiva, si applica l’aliquota dello scaglione precedente.
L’assegno sociale nel 2024 arriva a 534,40 euro. Invece, la pensione minima arriva a 598,61 euro, a cui aggiungere la super-rivalutazione stabilita in Manovra dal Governo.
Nuovi scaglioni IRPEF per le pensioni 2024
Il Decreto legislativo di attuazione della riforma IRPEF approvato in CdM il 16 ottobre scorso, prevede (al comma 1 dell’art 1) le seguenti aliquote e scaglioni IRPEF sul reddito delle persone fisiche, compreso quello pensionistico (con applicazione già nel cedolino pensione di gennaio 2024):
- pensioni fino a 28.000 euro lordi annui: imposta IRPEF al 23%
- pensioni tra 28.000 e 50.000 euro lordi annui: imposta IRPEF al 35%
- pensioni oltre 50.000 euro lordi annui: imposta IRPEF al 43%
Per conoscere l’importo lordo della propria pensione annua, è possibile consultare il modello OBIS/M, ossia il certificato di pensione in tempo reale.
Nel 2024, dunque, per le pensioni lorde fino a a 28mila euro annui, la tassazione massima di 6.440 euro, con un risparmio complessivo di 260 euro da spalmare sulle mensilità percepite. Per la quota di pensione superiore a questo importo si applicano le precedenti aliquote, con una IRPEF massima di 14.400 euro annua fino a 50mila euro, che arrivano a 25.150 euro oltre tale soglia.
Detrazioni fiscali sulla pensione e no tax area
La detrazione base per i pensionati è pari a 1.955 euro, la soglia della no tax area (al di sotto della quale non si paga l’IRPEF) è pari a 8.500 euro annui. Nello specifico:
- fino a 8.500 euro di pensione (no tax area) spettano fino a 1.955 euro di detrazione IRPEF (e non meno di 713 euro);
- tra 8.500 e 28.000 euro spetta una detrazione pari al rapporto tra 700+(1.955-700)*(28.000-reddito) e (28.000-8.500);
- tra 28.000 e 50.000 euro spetta una somma pari a 700 euro moltiplicati per (50.000-reddito)/50.000-28.000);
- oltre i 50.000 non spettano detrazioni.