Non solo fatturazione elettronica per tutti i forfettari ma anche obblighi di contabilità per chi aderisce al concordato preventivo biennale e alcune proroghe sul versamento delle imposte: il 2024 porta molte novità per i contribuenti in regime forfetario tra Riforma fiscale, Decreto collegato alla Manovra e PNRR.
Vediamo cosa cambia per queste Partite IVA alla luce delle diverse disposizioni che entrano in vigore il prossimo anno.
Fatturazione elettronica per tutti dal 2024
Dall’anno prossimo tutti i contribuenti che rientrano nei regimi fiscali di vantaggio dovranno emettere fatture elettronica in formato XML con transito su SdI (Sistema di Interscambio). Infatti, in base al DL 36/2022, che ha rimodulato gli obblighi di fatturazione elettronica per i forfettari, le Partite IVA che nel 2021 avevano registrato redditi superiori a 25mila euro sono state chiamate al nuovo adempimento fin dal 1° luglio 2022. Per chi aveva dichiarato ricavi o compensi sotto tale soglia, l’obbligo di emissione dell’e-fattura scatta dal 1° gennaio 2024.
Adempimenti per il concordato preventivo biennale
Ci sono poi le novità previste dal concordato preventivo biennale, che riguarda anche i contribuenti forfettari. Questa misure consente di arrivare ad un accordo con il Fisco sulla tassazione da applicare nel biennio successivo, a partire da una presunzione del futuro reddito prodotto.
Per stimare il fatturato annuo su cui avanzare una proposta di imponibile al contribuente, però, l’Agenzia delle Entrate ha bisogno di una serie di informazioni, che ad esempio richiedono di contabilizzare i costi di esercizio e altre voci dalle quali al momento, proprio in considerazione del regime fiscale scelto, i forfettari sono esonerati.
I condizionali sono d’obbligo, perché mancano ancora diversi tasselli normativi, ma è ipotizzabile che si preveda la produzione di nuova documentazione per abilitare l’opzione di concordato fiscale.
Nuovo calendario fiscale dal 2024
Di contro, l’adesione al concordato comporterà un vantaggio in termini di scadenze di versamento. Chi accetterà la proposta fiscale godrà di tempi più lunghi rispetto all’attuale scadenza del 30 giugno. In base al dlgs di attuazione del concordato preventivo biennale, infatti, la possibilità è riservata non solo ai soggetti ISA e ai soci e associati in regime di trasparenza fiscale, ma anche ai contribuenti in regime forfetario.
Per il primo anno di applicazione del concordato preventivo, potranno effettuare i versamenti IRPEF risultanti dalle dichiarazioni dei redditi e da quelle IRAP e IVA entro il 31 luglio senza maggiorazioni.
La proposta di accordo preventivo arriverà entro il 25 luglio, e ci saranno 5 giorni (fino al 30 luglio) per accettarla o rifiutarla. In entrmabi i casi, entro fine mese toccherà pagare il dovuto.
Una volta a regime, la scadenza del primo acconto sarà invece fissata al 30 giugno e quella con maggiorazione dello 0,40% scatterà 30 giorni dopo.
Acconto IRPEF a gennaio per una platea ristretta
Il Decreto fiscale collegato alla Manovra 2024 ha previsto uno slittamento dei termini per gli acconti IRPEF 2023. La misura è prevista dall’articolo 4 del DL 145/2023, e consente la proroga al 16 gennaio 2024 per la seconda rata in scadenza il 30 novembre.
E’ possibile pagarla in cinque rate mensili di pari importo, la prima delle quali sempre il 16 gennaio e le altre il giorno 16 di ciascuno dei mesi da febbraio a maggio 2024.