Il pagamento del bollo auto è una responsabilità annuale per tutti i proprietari di veicoli in Italia. Tuttavia, può capitare che, per varie ragioni, i bolli non vengano regolarmente saldati.
In questo caso, è essenziale conoscerne termini di prescrizione e decadenza, nonché i tempi entro i quali i bolli auto non pagati possono essere considerati prescritti o sanabili con sanzioni ridotte.
- Come funziona la prescrizione del bollo auto
- Che differenza c’è tra prescrizione e decadenza bollo auto
- Dopo quanto i bolli auto non pagati vanno in prescrizione
- Come capire se il bollo auto è in prescrizione
- Differenze regionali per la prescrizione del bollo auto
- Come contestare o sanare il bollo auto non pagato
Come funziona la prescrizione del bollo auto
La prescrizione è un concetto giuridico che indica il termine entro il quale un diritto deve essere fatto valere, decorso il quale il diritto non può più essere esercitato o azionato.
Nel contesto dei bolli auto, la prescrizione determina il periodo oltre il quale il creditore (l’ente che riscuote i bolli, quindi la Regione) non può più richiedere il pagamento. Questo principio è fondamentale per comprendere quando i bolli auto non pagati cadono in prescrizione.
Che differenza c’è tra prescrizione e decadenza bollo auto
È importante anche distinguere tra prescrizione e decadenza per gestire i bolli non pagati:
- la prescrizione, come abbiamo visto, comporta l’estinzione del diritto;
- la decadenza si riferisce alla perdita del diritto o l’esercizio del potere.
L’istituto della prescrizione viene definito indirettamente dall’articolo 2934 del Codice Civile.
Ogni diritto si estingue per prescrizione, quando il titolare non lo esercita per il tempo determinato dalla legge.Non sono soggetti alla prescrizione i diritti indisponibili e gli altri diritti indicati dalla legge.
La decadenza viene anch’essa definita in modo implicito nel Codice Civile, all’articolo 2966.
La decadenza non è impedita se non dal compimento dell’atto previsto dalla legge o dal contratto.Tuttavia, se si tratta di un termine stabilito dal contratto o da una norma di legge relativa a diritti disponibili, la decadenza può essere anche impedita dal riconoscimento del diritto proveniente dalla persona contro la quale si deve far valere il diritto soggetto a decadenza.
Un’altra importante differenza è che la prescrizione ha come sua unica fonte la legge mentre la decadenza può essere di due tipologie: legale (stabilita dalla legge) o convenzionale (stabilità dalla volontà delle parti). In più, mentre la decadenza non si applicano le cause di sospensione e interruzione della prescrizione e opera automaticamente, la prescrizione deve essere fatta appositamente valere.
Riassumendo, nell’ambito della notifica di una cartella esattoriale da parte dell’Agenzia delle Entrate, la prescrizione si riferisce al periodo oltre il quale il credito non può più essere riscosso, mentre la decadenza è il periodo entro il quale l’Agenzia deve notificare la prima cartella e che non è soggetto a sospensione o interruzione. Se questo periodo viene superato, l’atto diventa nullo e il contribuente può contestarlo.
Dopo quanto i bolli auto non pagati vanno in prescrizione
Il termine di prescrizione del bollo auto è fissata a tre anni dalla scadenza del pagamento del bollo. Trascorso questo periodo, l’ente creditore perde il diritto di richiedere il pagamento. Da precisare, tuttavia, che il processo di prescrizione può essere interrotto da specifiche richieste di pagamento o atti interruttivi come avvisi di accertamento, cartelle esattoriali, intimazioni di pagamento, preavvisi di fermo dell’auto o atti di pignoramento. Questi atti azzerano il tempo trascorso e fanno ripartire il conteggio per la prescrizione.
Come capire se il bollo auto è in prescrizione
Per capire se il bollo auto è scaduto, bisogna controllare se ci sono stati solleciti di pagamento o cartelle esattoriali nei tre anni successivi alla scadenza (o in generale successivamente ai termini di prescrizione). Se non ci sono stati e sono trascorsi gli anni previsti dalla legge, allora il bollo auto è considerato prescritto e, pertanto, non dovuto.
Gli anni di prescrizione si calcolano dal primo gennaio dell’anno successivo a quello in cui la tassa doveva essere versata fino al 31 dicembre del terzo anno (tranne alcune eccezioni in cui si parla di 5 anni), come precisato dalla Corte di Cassazione con l’Ordinanza n. 26062/2022.
Per essere sicuri di non aver ricevuto cartelle di pagamento o solleciti è possibile entrare con le proprie credenziali digitali (es. SPID) sul sito dell’Agenzia Entrate Riscossione. Ricordiamo che oltre la posta ordinaria è importante sempre tenere sotto controllo la propria PEC, qualora se ne disponga, perché eventuali comunicazioni del Fisco o dell’Ente creditore potrebbero essere inviate tramite tale canale.
Differenze regionali per la prescrizione del bollo auto
È importante sottolineare che le leggi sulla prescrizione dei bolli auto possono variare da una Regione all’altra in Italia. Alcune Regioni possono adottare termini diversi o avere procedure specifiche per la gestione dei bolli non pagati. Pertanto, è fondamentale essere a conoscenza delle normative regionali specifiche per evitare sorprese indesiderate.
In realtà, possiamo affermare che, in generale in Italia, la tassa deve essere pagata entro 3 anni. In una sola regione, infatti, questo periodo viene esteso di altri 2 anni. Stiamo parlando del Piemonte, dove il bollo auto diventa prescritto solo dopo 5 anni.
Come contestare o sanare il bollo auto non pagato
Qualora si venga a conoscenza di annualità mancanti del bollo auto è consigliabile procedere al pagamento delle stesse attraverso i portali telematici regionali o le agenzie ACI. Questo per evitare sanzioni, che variano in base al periodo di ritardo.
Il proprietario di un’auto che non ha pagato il bollo ha la possibilità di effettuare un ravvedimento operoso per sanare la violazione pagando una penalità ridotta. La sanzione varia dal 5% al 30% a seconda del tempo trascorso dal termine del pagamento. Dopo 3 anni di ritardo, il mezzo può essere radiato.
In caso di contestazione dell’ammontare della tassa automobilistica, è possibile presentare istanza di annullamento in autotutela entro 30 giorni dalla notifica o ricorrere presso la Commissione Tributaria entro 60 giorni dalla data di notifica.
È importante verificare attentamente le date e gli anni di riferimento. Se sono trascorsi i termini di prescrizione e non sono stati ricevuti atti interruttivi della stessa, la richiesta di pagamento dell’ente regionale risulta illegittima e spetta all’automobilista presentare ricorso e richiedere l’annullamento della richiesta. Si deve proporre ricorso entro 60 giorni dalla notifica, in caso di prescrizione. L’ente di riscossione deve rispondere entro 220 giorni, diversamente il ricorso si considera accettato e la cartella viene annullata. In caso di rifiuto, è possibile ricorrere ulteriormente al giudice o procedere al pagamento.