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Pensioni INPS: importo medio 1207 euro

di Anna Fabi

31 Ottobre 2023 09:05

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I dati INPS sui flussi di pensionamento fotografano una popolazione di 16 milioni di italiani: ecco le tipologie di trattamenti e gli importi medi erogati.

L’importo medio delle pensioni decorrenti nel 2023 è pari a 1.207 euro, 30 euro in più rispetto ai 1.177 incassati in media per l’intero 2022 dai pensionati italiani. In Italia, si tratta di una platea di oltre 16 milioni di contribuenti, di cui un quarto di essi riceve almeno due trattamenti. Le donne prendono quasi il 30% in meno degli uomini.

Lo rivelano i dati dell’Osservatorio INPS sui flussi di pensionamento, aggiornati ai primi nove mesi dell’anno, nel confronto con le pensioni pagate l’anno scorso.

Pensionati italiani: chi sono e quanto prendono

A fine 2022, il totale delle pensioni versate  era di quasi 23 milioni (22.772.004), il numero di  pensionati è di oltre 16 milioni (16.131.414), inferiori a quello delle pensioni erogate perché la stessa persona può percepire più prestazioni.

Il 77,8% di queste pensioni è di tipo IVS (invalidità, vecchiaia, superstiti), le assistenziali (invalidità civili, assegni e pensioni sociali, pensioni di guerra) sono il 19,4%; il rimanente 2,8% è costituito da indennità.

Le donne rappresentano il 52% dei pensionati ma gli uomini percepiscono il 56% dei redditi pensionistici. L’importo medio delle pensioni femminili è inferiore rispetto a quello maschili del 27% (16.991 contro 23.167 euro).

La classe di età con le pensioni più alte, per entrambi i generi, è quella tra 65 e 69 anni.

La spesa pensionistica si distribuisce per il 50,9% nelle regioni del Nord, per il 28% in quelle del Sud e isole, per il 21% nelle regioni del Centro.

Cumulo trattamenti per un quarto dei pensionati

Il 68% percepisce una sola prestazione, il 24,2% riceve due prestazioni, il 6,6% tre pensioni e l’1,2% almeno quattro.

  • Tra i titolari di pensioni di vecchiaia (11.316.617) il 27,7% è anche titolare di altri trattamenti.
  • Tra i titolari di trattamento di invalidità (circa un milione) quasi la metà (47,6%) riceve anche altre pensioni.
  • Dei titolari di pensione ai superstiti (4.230.188), il 67,7% percepisce anche anche pensioni di altro tipo.
  • Tra i beneficiari di prestazioni assistenziali (3,7 milioni), quasi la metà (49,4%) è anche titolare di altre prestazioni.
  • Delle 632.350 rendite indennitarie, il 72% si cumula con altre prestazioni.

Pensioni 2023: trattamenti in calo

Le nuove pensioni 2023 erogate nel periodo considerate (primi nove mesi) sono state 579.121 fra trattamenti di vecchiaia, assegni sociali, pensioni anticipate, di invalidità ed ai superstiti. In tutte le gestioni, ad eccezione degli assegni sociali, si registra un numero di liquidazioni inferiore rispetto ai primi nove mesi del 2022:

  • pensioni di invalidità e di vecchiaia è diminuito di tre punti rispetto al precedente anno (21%);
  • le pensioni anticipate, rispetto a quelle di vecchiaia sono pari a +11% ma con un rapporto inferiore a quello 2022;
  • le pensioni femminili rispetto a quelle maschili si attestano al 120% (erano al 127% nel 2022);
  • le pensioni a residenti nel Nord Italia è simile (49%) alla percentuale 2022 (48%).

Nella maggior parte dei casi riguardano i dipendenti del privato (373.707 pensioni nel 2022 e 247.798 nei primi nove mesi 2023). Seguono i dipendenti pubblici con 148.169 nuove pensioni nel 2022 e 92.202 a fine settembre 2023.

Ci sono poi artigiani (rispettivamente 91735 e 62712), commercianti (81725 e 55257), parasubordinati (42223 e 30350) e coltivatori diretti, coloni e mezzadri (39640 e 25273). Gli assegni sociali sono stati 84272 nel 2022 e 65529 nei primi nove mesi del 2023.