Sulla tredicesima 2023 si applicano le regole sul taglio del cuneo fiscale previste dalla Manovra dello scorso anno: in busta paga a dicembre, pertanto, c’è un aumento ridotto rispetto allo stipendio. Questo, perchè la ritenuta previdenziale è scontata soltanto di 2 punti percentuali per i redditi fino a 35mila euro e 3 punti se il reddito non supera i 25mila euro.
Sulla mensilità aggiuntiva di fine 2024, addirittura, si pagherà interamente la propria quota contributiva senza godere di nessuno sconto contributivo. Vediamo tutto.
Tagli cuneo fiscale e tredicesima 2023
Per quanto riguarda la tredicesima 2023, come detto, si applicano del disposizioni della Manovra 2022. La vecchia Legge di Bilancio aveva previsto, per i dipendenti con reddito fino a 35mila euro, una riduzione di 2 punti percentuali, che sale a 3 punti per chi guadagna fino a 25mila euro, applicata anche alle tredicesime. Il Decreto Lavoro (dl 48/2023) ha poi elevato il taglio a 6 e 7 punti per i periodi di paga da luglio a dicembre 2023, senza però toccare le tredicesime.
Quindi, la tredicesima 2023 conterrà solo il taglio contributivo previsto dalla Manovra dello scorso anno, pari a 2 o 3 punti percentuali a seconda del reddito.
Taglio cuneo fiscale e calcolo tredicesima
La nuova Manovra 2024 prevede, per i periodi di paga da gennaio a dicembre prossimi – una riduzione di 6 punti sulla contribuzione a carico del lavoratore dipendente con reddito fino a 35mila euro, che sale a 7 punti per chi guadagna fino a 25mila euro.
Mediamente, significa un aumento lordo in busta paga intorno ai 100 euro al mese. Il lavoratore non perde nulla sulla pensione, perché la riduzione viene compensata dallo Stato.
La legge però prevede che l’esonero non abbia effetto sul rateo della tredicesima.
Quindi, le buste paga 2024 dei dipendenti coinvolti in questa misura (retribuzione imponibile di 2mila 692 euro al mese), conterranno l’aumento determinato dal taglio del cuneo, mentre la tredicesima 2024 sarà calcolata in modo ordinario, senza nessuna riduzione contributiva.