Buoni Fruttiferi Postali fuori ISEE come i BTP: da quando?

Risposta di Barbara Weisz

8 Gennaio 2024 10:57

Armando chiede:

Desidero sapere se i Buoni Fruttiferi Postali sono considerati Titoli di Stato e se si possono non dichiarare ai fini ISEE.

I Buoni Fruttiferi Postali sono ricompresi fra i prodotti finanziari ai quali si applica l’esclusione ai fini ISEE prevista dalla Manovra 2024.

L’agevolazione riguarda sia i Buoni del Tesoro (BTP e BOT) sia gli strumenti di raccolta del risparmio con obbligo di rimborso assistito dalla garanzia dello Stato.

Essendo i BFP prodotti di risparmio con obbligo di rimborso assistito da garanzia statale (regolamentati dal decreto del 5 ottobre 2020 del Ministero delle Finanze), rientrano nella definizione delle forme di investimento pensate per i piccoli risparmiatori che saranno agevolate.

Pur non essendo i Buoni Postali Titoli di Stato, dunque, la disposizione contenuta nella Legge di Bilancio consente di escluderli dal calcolo del reddito rilevante da indicare in DSU fino a un valore di 50mila euro. Il tetto massimo si intende come cumulativo.

Il risparmiatore che ad esempio ha investito in Titoli di Stato e Buoni Fruttiferi Postali o altri strumenti di risparmio assistiti dalla garanzia dello Stato, potrà escluderli tutti fino all’occorrenza della soglia massima, calcolata in modo cumulativo rispetto a tutte le somme investite tramite queste tipologie di prodotti finanziari.

Per il calcolo del patrimonio mobiliare ai fini dell’Indicatore della situazione economica equivalente (ISEE), i Buoni Postali non rileveranno fino a un limite di 50mila euro.

NB: Il riferimento all’anno di imposta è quello in cui i Titoli di Stato e i buoni fruttiferi rientrano nel patrimonio considerato.

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Risposta di Barbara Weisz