Nell’ambito del PNRR e della Missione 6 – Componente 1, nasce una nuova figura professionale, l’infermiere di famiglia o di comunità che ha l’obiettivo di rafforzare il sistema assistenziale sul territorio, favorendo una maggiore accessibilità dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria.
A tracciare le linee di indirizzo per definire in modo preciso questa figura è l’AGENAS, l’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali che ha pubblicato un documento tecnico ad hoc.
Le linee guida, realizzate da un gruppo di lavoro coordinato dall’AGENAS con la partecipazione di 10 Regioni, precisano che l’IFoC è un dipendente del SSR che afferisce al distretto sanitario e si inserisce nell’organizzazione territoriale aziendale, operando all’interno delle Case della Comunità, Centrali Operative Territoriali, Ospedali di Comunità e Unità di Continuità Assistenziale.
Lo standard previsto è il seguente: almeno 1 IFoC ogni 3mila abitanti, ma il bacino di utenza potrà comunque variare a seconda delle caratteristiche orografiche del territorio. L’intervento dell’IFoC coinvolge tre ambiti differenti: ambulatoriale, domiciliare e comunitario, con attività trasversali di promozione ed educazione alla salute.
Per quanto riguarda i criteri di reclutamento e di allocazione, saranno coinvolti in via preferenziale gli infermieri che hanno conseguito il titolo accademico specifico (Master di I livello in Infermieristica di Famiglia e Comunità o affini).
Si ipotizza, inoltre, di prevedere la valorizzazione degli infermieri che operano già in ambito territoriale con alle spalle almeno un’esperienza biennale, che tuttavia dovranno intraprendere uno specifico percorso formativo regionale.
A svolgere il ruolo di IFoC possono essere anche coloro che sono in possesso di laurea magistrale in Scienze Infermieristiche e Ostetriche in ragione delle competenze acquisite in termini metodologici, di progettazione, anche in questo caso dopo aver intrapreso uno specifico percorso formativo.