L’utilizzo di strumenti digitali in azienda stimola lo scambio di conoscenze e, nell’immediato futuro, le competenze digitali e l’utilizzo di nuove interfacce che abilitano e semplificano l’utilizzo di pc e macchinari saranno sempre più fattori critici per il successo sul mercato delle imprese.
Sono evidenze del nuovo rapporto Huawei dedicato alla digitalizzazione e il suo impatto sui luoghi di lavoro, realizzato sulla base di un’indagine che ha coinvolto oltre 13mila dipendenti in sette Paesi (Cina, Francia, Germania, Grecia, Italia, Regno Unito e Stati Uniti).
Imprese meno “digitali” dei loro dipendenti
Uno degli elementi chiave che emergono dal report è che spesso le aziende sono più indietro dei dipendenti nell’utilizzo di interfacce adeguate.
Lo studio «evidenzia l’impatto trasformativo della digitalizzazione sulla natura del lavoro in contesti internazionali diversi – spiega l’autrice, Anna Schneider, docente presso l’Università di Scienze Applicate di Treviri in Germania -. Con la velocizzazione della digitalizzazione, le organizzazioni devono adattare le strategie per utilizzare le competenze che i dipendenti già possiedono e sfruttare le tecnologie più recenti, o rischiano di rimanere indietro».
In tutti i Paesi analizzati, l’utilizzo di interfacce avanzate e virtuali sul posto di lavoro è notevolmente inferiore rispetto a quello privato, e i partecipanti prevedono uniformemente che ild ivario aumenterà nei prossimi cinque anni.
Le imprese incontrano spesso una considerevole inerzia nell’adozione di nuove interfacce, causata dai cicli di vita più lunghi delle apparecchiature professionali e dalla mancanza di risorse per riqualificare i dipendenti.
I quali, in realtà, sono invece spesso più pronti ad accogliere le nuove interfacce basate su touch, voce o gesti, o perché già le conoscono o perché tendono a essere molto fiduciosi nella propria capacità di utilizzarle.
Europa e Cina a confronto
Nelle aziende europee, le routine consolidate limitano l’utilizzo delle tecnologie digitali. In alcuni Paesi, più della metà dell’interazione uomo macchina si svolge su tastiere fisiche, anche nei posti di lavoro più digitalizzati. Così, si perde il vantaggio competitivo che potrebbero offrire le interfacce, sempre più intuitive grazie all’evoluzione di touchscreen, modelli linguistici di grandi dimensioni e realtà virtuale/aumentata.
L aziende cinesi, di contro, si affidano di puù agli strumenti digitali rispetto a quelle degli altri Paesi esaminati grazie alla banda larga in continuo miglioramento e ad un contesto di popolazione e imprese che accolgono “naturalmente” le nuove tecnologie.
Digital workspace, traino per il business
Un livello più elevato di digitalizzazione in ufficio stimola lo scambio di conoscenze all’interno dell’ambiente di lavoro maggiore del 20% rispetto ad aziende con un livello inferiore di digitalizzazione.
La disponibilità di strumenti digitali facilita la comunicazione remota e flessibile e abilita l’accesso alle conoscenze, per esempio grazie ad algoritmi di ricerca intelligenti o applicazioni che simulano le funzionalità dei social network.
Per le aziende che le adottano, in ultima analisi, le nuove interfacce basate su modelli linguistici di grandi dimensioni potrebbero accelerare ulteriormente la capacità di accesso e di scambio delle conoscenze.