La legge delega di riforma fiscale prevede un riordino delle detrazioni, sfrondando gran parte delle attuali 600 diverse agevolazioni ma salvaguardando le voci considerate prioritarie (casa, salute, istruzione, previdenza).
In base alle ultime anticipazioni di Governo, non ci sarà uno sfoltimento orizzontale ma un intervento selettivo. L’obiettivo è quello di recuperare 1 miliardo di gettito.
Riordino agevolazioni fiscali: come funzionerà
Allo studio ci sono diverse soluzioni per il riordino delle detrazioni fiscali, anche se il condizionale è d’obbligo: le certezze si avranno solo quando verranno approvati i decreti legislativi attuativi della riforma.
Senz’altro sarà semplificato il sistema (lo prevedono i principi generali della legge delega), ma concentrandosi su specifiche voci, da scegliere in base a criteri precisi. In base alle anticipazioni di stampa, infatti, si tratterà di una riforma selettiva.
Nei mesi scorsi si parlava di un intervento da 5 o 6 miliardi ma ora sembra che il risparmio sarà da 1 miliardo di euro.
Importi e costi delle detrazioni attuali
Un utile documento di partenza è il rapporto dell’Ufficio valutazione impatto del Senato, che evidenzia alcune criticità. La prima è che il sistema delle detrazioni in Italia ha un carattere non sistemico e di natura frammentata.
Il rapporto rileva come le spese fiscali rendano complesso il sistema, abbiano riflessi negativi sulla percezione del contribuente (che spesso non coglie l’entità del beneficio percepito) e comportino perdite di gettito rilevanti. Per le sole spese fiscali erariali la perdita è pari al 4% del PIL.
Ci sono 626 spese erariali, il 28% delle quali non quantificabili o di entità trascurabile. Al netto di queste voci, le detrazioni sono 453 ma, nella maggioranza dei casi, non ci sono dati sul numero di beneficiari.
Dove invece questi dati sono valutabili, il valore medio pro capite è inverso al numero di beneficiari: le detrazioni utilizzate da più di mille soggetti hanno un valore medio più alto (15.139 euro in media pro capite). Il valore più basso riguarda i provvedimenti con più di 10 milioni di beneficiari (157 euro in media).
In materia di analisi di impatto, viene dunque suggerito di porre attenzione alle detrazioni caratterizzate da elevati importi pro capite e basso numero di beneficiari, oppure connotate da frequenze più consistenti ma da valori per ciascun beneficiario poco significativi sotto il profilo finanziario.
Un criterio che potrebbe essere compatibile con l’intenzione di procedere selettivamente con il riordino. Ma, lo ripetiamo, al momento sono tutte ipotesi.
Gli obiettivi della Riforma fiscale
Il punto fermo restano i principi generali contenuti nell’articolo 5 della riforma (legge 111/2023).
Nell’esercizio della delega, il Governo procederà alla revisione dell’IRPEF e al riordino di crediti d’imposta, detrazioni e deduzioni dalla base imponibile, agendo su scaglioni di reddito e aliquote, con particolare riguardo a una serie di voci così individuate:
- composizione del nucleo familiare (con particolare riferimento a persone con disabilità o presenza di figli),
- casa di abitazione, istruzione, salute, previdenza complementare, assicurazioni,
- efficienza energetica, riduzione del rischio sismico, rigenerazione urbana,
- inserimento nel mondo del lavoro dei giovani.