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Pensione agevolata alle vittime del terrorismo

di Noemi Ricci

28 Agosto 2023 09:32

Calcolo pensione agevolata per vittime del terrorismo in Italia oltre ad assegni e vitalizi, benefici previdenziali, aumenti retributivi, esoneri fiscali.

L’ordinamento giuridico italiano prevede una serie di benefici pensionistici e assistenziali per le vittime del terrorismo. Attraverso leggi mirate, si mira a garantire adeguato sostegno e protezione ai cittadini coinvolti in eventi di matrice terroristica, anche fornendo una pensione per le sue vittime.

Vediamo i principali aspetti relativi al calcolo della pensione per le vittime del terrorismo, analizzando le norme legislative che regolamentano tali casistiche.

Pensione vittime del terrorismo: a chi spetta

Dal 2004, l’Italia ha istituito una serie di provvedimenti economici, previdenziali e assistenziali per le vittime degli atti terroristici e delle stragi, nonché dei loro familiari e dei superstiti. La legge 206/2004, insieme alle leggi 244/2007 e 222/2007, ha ridefinito le norme in favore delle vittime del terrorismo, dei loro familiari e dei superstiti, sostituendo e integrando leggi preesistenti.

Questi provvedimenti non si limitano alle vittime di atti terroristici sul suolo italiano ma, dal 1961, coprono anche gli eventi compiuti sia sul territorio internazionale dei quali sono stati vittime cittadini italiani e vanno a beneficio anche degli stranieri, o apolidi, deceduti o feriti a causa d’atti terroristici verificatisi nel territorio nazionale.

Calcolo pensione per le vittime del terrorismo

Coloro che hanno subito un’invalidità permanente pari o superiore all’80% della capacità lavorativa hanno diritto a una pensione diretta calcolata in misura pari all’ultima retribuzione percepita integralmente. Questa pensione è soggetta a un incremento del 7,5%.

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Questo trattamento si estende anche a chi ha subito un’invalidità pari o superiore al 25% e ha continuato a lavorare fino al raggiungimento dell’anzianità contributiva massima pensionabile. Le stesse regole valgono anche in caso di pensione ai superstiti e le prestazioni non sono oggetto di riduzioni collegate al reddito del beneficiario.

Incremento della retribuzione pensionabile

Dal punto di vista previdenziale, l’articolo 2, comma 1 della legge 206/2004 prevede un incremento del 7,5% della retribuzione pensionabile per coloro che subiscono o hanno subito un’invalidità permanente di qualsiasi entità o grado della capacità lavorativa a seguito di atti di terrorismo o stragi. Questo aumento si applica anche ai coniugi superstiti e agli orfani. Tale incremento influenza la liquidazione delle pensioni dirette dell’invalido, del coniuge superstiti e degli orfani, così come le indennità di fine rapporto.

Aumento figurativo di anzianità contributiva

Per le vittime di atti terroristici con invalidità permanente, è previsto un aumento figurativo di 10 anni di anzianità contributiva. Questo beneficio, applicabile anche a chi è già in quiescenza, nonché ai coniugi superstiti e ai figli, contribuisce ad aumentare la durata dell’anzianità pensionistica maturata e, di conseguenza, l’entità della pensione.

Adeguamenti pensioni vittime del terrorismo

Dal 1° gennaio 2018, è cambiato il criterio di rivalutazione delle pensioni per le vittime del terrorismo e i loro superstiti. Il decreto legge 50/2017 ha introdotto un nuovo criterio, sostituendo la clausola d’oro della legge 206/2004. Invece dell’adeguamento costante al trattamento stipendiale dei lavoratori in attività, ora è prevista una rivalutazione fissa minima dell’1,25% annuo.

Esenzione IRPEF per vittime del terrorismo

L’articolo 3, comma 2 della legge 206/2004 stabilisce l’esenzione totale dall’IRPEF per i trattamenti pensionistici erogati alle vittime degli atti terroristici e ai loro superstiti. Questo beneficio si applica sia alle vittime sia ai familiari superstiti, offrendo una significativa agevolazione fiscale.

Trattamenti e assegni vitalizi per vittime del terrorismo

Per quanto riguarda i trattamenti assistenziali per le vittime del terrorismo, in Italia, alle vittime con invalidità permanente viene corrisposta una speciale elargizione fino a 200.000 euro, in proporzione alla percentuale d’invalidità riportata (2.000 per ogni punto percentuale).

In alternativa, il coniuge o il convivente more uxorio, così come i parenti a carico entro il secondo grado di cittadinanza italiana, possono optare per un assegno vitalizio. La misura dell’assegno varia in base al numero di destinatari e alla loro relazione con la vittima.

Inoltre, a chi subisce ferite o lesioni causate da atti di terrorismo non inferiori al 25% viene attribuito uno speciale assegno vitalizio non reversibile di 1.033 euro mensili, soggetto a perequazione automatica. In aggiunta, è previsto un ulteriore assegno vitalizio non reversibile di 500 euro mensili, soggetto a perequazione automatica.

Questi benefici sono estesi anche al coniuge e ai figli dell’invalido portatore di una invalidità permanente a causa dell’evento terroristico non inferiore al 50%. Tuttavia, se i benefici sono già stati riconosciuti al coniuge poi deceduto o all’ex coniuge divorziato o ai figli nati da precedente matrimonio e viventi al momento dell’evento, non spettano più.

Dal 1° gennaio 2014, il coniuge e i figli dell’invalido portatore di una invalidità permanente a causa dell’evento terroristico non inferiore al 50% hanno diritto sia allo speciale assegno vitalizio che all’assegno vitalizio. Tuttavia, se i benefici sono stati già riconosciuti al coniuge poi deceduto o all’ex coniuge divorziato o ai figli nati da precedente matrimonio e viventi al momento dell’evento, tale beneficio non spetta.

Altri benefici per le vittime del terrorismo

Oltre agli aspetti sopra menzionati, la normativa italiana prevede ulteriori benefici per le vittime del terrorismo:

  • Assistenza psicologica: lo Stato provvede all’assistenza psicologica per le vittime e i loro familiari.
  • Esenzione da spese sanitarie: le vittime, i coniugi e i figli a carico possono beneficiare dell’esenzione dalla partecipazione alle spese sanitarie e farmaceutiche.
  • Patrocinio gratuito: gli interessati ricevono patrocinio gratuito per procedimenti legali legati agli atti terroristici.
  • Borse di studio: sono previste borse di studio esenti da imposizione fiscale per l’istruzione.
  • Revisione delle percentuali di invalidità: è possibile richiedere la revisione delle percentuali di invalidità per tenere conto di eventuali aggravamenti fisici o danni biologici e morali.
  • Assunzione obbligatoria: i superstiti hanno diritto all’assunzione con priorità su altre categorie protette.
  • Assegno vitalizio e speciale elargizione: sono attribuiti vitalizi ed elargizioni alle vittime e loro superstiti.

In conclusione, le vittime del terrorismo e le loro famiglie possono beneficiare di una serie di provvedimenti pensionistici e assistenziali per alleviare gli effetti degli atti terroristici.

La normativa italiana prevede una vasta gamma di benefici, dall’aumento della retribuzione pensionabile all’esenzione fiscale, per garantire un sostegno completo e adeguato a coloro che hanno subito gli impatti devastanti del terrorismo.