La nuova Strategia Nazionale 2023-2026 per la Banda Ultra Larga (BUL), aggiornata in seguito alla consultazione effettuata con gli operatori di settore e il Comitato interministeriale per la transizione digitale, mira ad ammodernare l’infrastruttura delle reti fisse e mobili del Paese ed incentivare la domanda.
Articolata in quattro aree di intervento, prevede investimenti per 2,8 miliardi di euro, i parte provenienti da risorse PNRR.
Strategia Banda Ultra Larga 2023-2026
Seguendo uno schema 3-4-4 (3 obiettivi, 4 principi, 4 aree di intervento) nel solco degli obiettivi del PNRR, entro fine legislatura ci si propone di completare gli interventi sulle Aree Bianche e Grigie (coprendo con reti FTTH e FWA circa 9,6 milioni di unità immobiliari per velocità minime di 30 Mbps) e spingere sulla diffusione del 5G.
L’altro obiettivo di fondo, da realizzarsi tramite una maggiore coordinazione tra interventi pubblici e privati al fine di migliorare il servizio reso, è quello di velocizzare i tempi di attivazione e di garantire le velocità di connessione comunicata ai consumatori.
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Cosa prevede lo schema 3-4-4
Entrando nello specifico delle azioni, vediamo si seguito il dettaglio degli obiettivi da centrare, dei principi d seguire e degli interventi da realizzare.
I 3 macro-obiettivi
- Rilanciare il settore TLC mediante una collaborazione tra pubblico e privato sulla BUL;
- Completare i piani pubblici già attivi entro il 2026;
- Favorire la diffusione del 5G per agevolare la transizione digitale di PMI e PA.
I 4 principi cardine
- Sostenere domanda-offerta per l’innovazione del Paese;
- Garantire neutralità tecnologica e complementarità tra servizi mobili e fissi;
- Offrire soluzioni scalabili, sostenibili e future proof (aggiornabili);
- Ridurre il digital divide.
Le 4 aree di intervento
- Settore Telco, con interventi trasversali;
- Rete fissa nazionale;
- Rete mobile;
- Sostegni alla domanda (Voucher Famiglie e Imprese).