I crediti d’imposta relativi a Superbonus e ristrutturazioni edilizie possono essere usati in compensazione per pagare i tributi su giochi e scommesse dovuti dalle società del settore: lo chiarisce l’Agenzia delle Entrate rispondendo a due interpelli: il primo (394/2023) di un’azienda che si occupa di scommesse sportive e giochi online, il secondo (395/2023) di un gestore telematico di apparecchi da gioco.
La riscossione dell’imposta unica sui concorsi pronostici e scommesse e dell’imposta unica sui giochi è disciplinata dall’articolo 4 del Dpr 66/2002. La possibilità di compensazione, anche per i crediti d’imposta edilizi, è prevista dall’articolo 121 del dl 34/2020.
Si tratta dei crediti d’imposta acquistati attraverso la cessione del credito. E, in virtù delle regole sopra citati, segnala il Fisco, «possono essere utilizzati, mediante il modello F24 Accise, per compensare le somme a debito dovute a titolo di imposta unica sulle scommesse e di imposta unica sui giochi». Stesso discorso per il prelievo erariale unico (cd. PREU) sugli apparecchi da divertimento e intrattenimento.