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Reddito di Cittadinanza agosto 2023: chi lo riceverà e quando

di Noemi Ricci

3 Agosto 2023 11:06

Pagamento Reddito di Cittadinanza di agosto 2023: ecco chi riceve ancora RdC e PdC e cosa cambia per chi perde il sussidio da settembre.

Anche se il Reddito di Cittadinanza è sospeso dopo sette mensilità nel 2023, ci sono ancora nuclei familiari con diritto al  pagamento del sussidio anche per il mese di agosto. Su 159mila nuclei che hanno ricevuto l’SMS con la notifica dello stop a luglio, sono 47mila le famiglie che non risultano occupabili e che quindi potrebbero anche essere “ripescati” tramite presa in carico dei servizi sociali. Per le famiglie di non occupabili sono previste ricariche della Card RdC fino a scadenza, o al massimo a dicembre.

=> Calcola il Reddito di Cittadinanza online

Gli altri 112mila sono occupabili e quindi dal 1° settembre potranno chiedere il nuovo SFL (Strumento Formazione e Lavoro).

Vediamo in dettaglio chi continuerà a ricevere il Reddito di Cittadinanza ad agosto, cosa succede a chi termina il sussidio, nonché a coloro che percepiscono l’Assegno Unico con la ricarica della card RdC e cosa cambia da settembre 2023 e gennaio 2024.

Occupabili e non occupabili: chi sono?

I nuclei familiari non occupabili sono quelli che hanno al loro interno:

  • una persona con almeno 60 anni di età
  • una persona con disabilità ai fini ISEE
  • un minore (che ha meno di 18 anni)
  • beneficiari del RdC presi in carico dai servizi sociali prima della scadenza delle sette rate nel 2023

Le famiglie occupabili sono quelle che non hanno al loro interno almeno un familiare citato nel precedente elenco.

RdC chi lo riceverà ancora ad agosto

Ad agosto il Reddito di Cittadinanza continuerà ad essere pagato solo a chi rientra in una delle seguenti categorie:

  • chi è stato preso in carico dai servizi sociali;
  • chi non ha terminato 7 rate di RdC a luglio 2023;
  • chi ha in famiglia almeno una persona minorenne e/o con disabilità ai fini ISEE e/o con almeno 60 anni di età;
  • chi ha più di 60 anni.

Queste categorie di beneficiario di RdC percepiranno il Reddito di Cittadinanza fino a dicembre 2023 o, fino a novembre 2023, le diciotto rate del sussidio terminino entro tale scadenza.

L’INPS ha confermato le tempistiche nelle quali terminerà il Reddito di Cittadinanza all’interno della circolare numero 61 del 12 luglio 2023.

=> Reddito di Cittadinanza sospeso: cosa succede ad Assegno Unico e Bonus 150 euro

Reddito di Cittadinanza agosto 2023, date di pagamento

Il Reddito di Cittadinanza e la Pensione di Cittadinanza di agosto 2023 non subiranno grandi ritardi, anche se le ricariche delle card RdC arriveranno dopo Ferragosto: il pagamento, per gli eventi diritto, è previsto tra il 16 e il 27 del mese.

Ricordiamo che i pagamenti del RdC partono dopo le ore 13.30. Dopo che l’INPS ha terminato le lavorazioni delle pratiche, Poste Italiane ha tempo fino al 31 agosto per terminare i pagamenti.

Assegno Unico per ex percettori di RdC: cosa succede?

Chi terminerà l’RdC dovrà fare domanda di Assegno Unico, prima che scada l’ultima mensilità del Reddito di Cittadinanza. Così riceverà ancora i versamenti dell’Assegno Universale senza interruzioni, ma sul conto corrente e non più sulla carta del RdC.

Chi ad agosto riceverà ancora il Reddito di Cittadinanza, continuerà a percepire anche l’Assegno Unico con la ricarica della card RdC, entro le stesse date di pagamento del sussidio.

Novità sul Reddito di Cittadinanza 2023 e 2024

Il Decreto Lavoro ha confermato l’abrogazione del Reddito di Cittadinanza dal 2024 e descritto le misure che sostituiranno il Rdc:

  • Supporto per la Formazione il Lavoro (SFL) per gli occupabili;
  • Assegno di Inclusione (AdI) per i non occupabili.

=> Nuovi sussidi dopo RDC: FAQ del Ministero sulla fase transitoria

Supporto per la Formazione e il Lavoro: per chi resta senza RdC

Il Supporto per la Formazione e il Lavoro, o SFL, è un contributo mensile che potrà essere richiesto da settembre 2023 da chi non riceverà più l’RdC e soddisfa specifici requisiti.

Questa misura spetta a chi sottoscriverà il Patto di servizio personalizzato impegnandosi a frequentare un percorso formativo per il reinserimento nel mondo del lavoro.

Durante il corso delle attività formative, saranno pagati 350 euro al mese come “indennità”.

Il Supporto per la Formazione e il Lavoro viene pagato per la durata del percorso formativo e comunque per un massimo di 12 mesi, senza possibilità di rinnovo.

Ecco i requisiti economici richiesti per ottenere il sussidio:

  • valore dell’ISEE in corso di validità non superiore a 6.000 euro;
  • valore del reddito familiare inferiore ad una soglia di 6.000 euro annui, moltiplicata per il corrispondente parametro della scala di equivalenza come definita ai fini ISEE;
  • valore del patrimonio immobiliare, come definito ai fini ISEE, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a 30.000 euro; l’abitazione principale, se di proprietà, deve avere un valore ai fini IMU non superiore a 150.000 euro;
  • un valore del patrimonio mobiliare, come definito ai fini ISEE, non superiore a una soglia di 6.000 euro, accresciuta di 2.000 euro per ogni componente il nucleo familiare successivo al primo, fino a un massimo di 10.000 euro;
  • nessun componente del nucleo familiare deve essere intestatario a qualunque titolo o avere piena disponibilità di autoveicoli di cilindrata superiore a 1600 cc. o motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc., immatricolati la prima volta nei trentasei mesi antecedenti la richiesta, esclusi gli autoveicoli e i motoveicoli per cui è prevista un’agevolazione fiscale in favore delle persone con disabilità ai sensi della disciplina vigente;
  • nessun componente deve essere intestatario a qualunque titolo o avere piena disponibilità di navi e imbarcazioni da diporto, nonché di aeromobili di ogni genere;
  • nessun componente del nucleo familiare deve essere stato sottoposto a misura cautelare personale, a misura di prevenzione o avere sentenze definitive di condanna o adottate ai sensi dell’articolo 444 e seguenti del codice di procedura penale intervenute nei dieci anni precedenti la richiesta.

Assegno di inclusione 2024 requisiti

Ecco i requisiti per richiedere l’Assegno di Inclusione dal 2024:

  • avere in famiglia almeno una persona che ha: almeno 60 anni di età, un figlio minorenne (che ha meno di 18 anni), una persona con disabilità ai fini ISEE;
  • essere cittadino dell’Unione o suo familiare titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, ovvero cittadino di paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo, ovvero titolare dello status di protezione internazionale, di cui al Decreto Legislativo 19 novembre 2007, n. 251;
  • essere residente in Italia per almeno 5 anni, di cui gli ultimi 2 anni in modo continuativo, al momento della presentazione della domanda;
  • avere un reddito ISEE, in corso di validità, non superiore a 9.360 euro;
  • avere un reddito familiare inferiore a 6.000 euro annui, moltiplicati per la scala di equivalenza. Tale soglia è aumentata a 7.560 euro per nuclei familiari con tutti componenti over 67 o con un componente di più di 67 anni e altri con disabilità grave;
  • avere un valore del patrimonio immobiliare non superiore a 30 mila euro, come definito ai fini ISEE, diverso dalla casa di abitazione di valore ai fini IMU non superiore a 150.000 euro;
  • avere un valore del patrimonio mobiliare, come definito ai fini ISEE, non superiore a una soglia di 6.000 euro. I massimali sono incrementati in base al numero di componenti del nucleo familiare, alla loro età e alla condizione di disabilità;
  • non essere intestatario o possedere autoveicoli di cilindrata superiore a 1600 cc. o motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc., immatricolati la prima volta nei 36 mesi antecedenti la richiesta, esclusi gli autoveicoli e i motoveicoli per cui è prevista un’agevolazione fiscale in favore delle persone con disabilità ai sensi della disciplina vigente;
  • non possedere navi e imbarcazioni da diporto, nonché di aeromobili di ogni genere;
  • non essere sottoposto a misura cautelare personale, a misura di prevenzione, nonché essere sottoposto a condanne definitive, intervenute nei 10 anni precedenti la richiesta.