Per gli stranieri extra-UE in possesso di una specifica qualifica professionale sarà possibile varcare i confini italiani, in deroga rispetto a quanto stabilito dalle quote flussi annuali, anche per contratti stagionali.
A prevederlo, tra le altre novità in materia, è lo schema di decreto attuativo della direttiva UE 2021/1883, approvato in Consiglio dei Ministri, che modifica le condizioni di ingresso e soggiorno dei cittadini di paesi terzi che intendano svolgere lavori altamente qualificati nel nostro Paese.
Le novità in deroga ai Decreto Flussi
La direttiva incentiva un regime più attrattivo ed efficace per i talenti stranieri, stabilendo procedure di ingresso più rapide e una mobilità più agevole in ambito UE.
- La carta blu UE può essere rilasciata anche ai lavoratori stagionali in possesso dei requisiti richiesti per i lavori altamente qualificati, al di fuori delle quote massime di stranieri da ammettere per lavoro subordinato.
- Sono previste facilitazioni per l’ingresso di dirigenti e specialisti operanti nei servizi delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione.
- Per promuovere l’imprenditorialità innovativa, si permette ai cittadini stranieri con carta blu UE di esercitare un’attività autonoma in parallelo a quella di lavoro subordinato.
- Infine, si prevede l’attivazione di condizioni più favorevoli per il ricongiungimento familiare e l’accesso al mercato del lavoro del coniuge e dei familiari del richiedente la carta blu UE.
Cos’è la Carta Blu UE e come si ottiene
La Carta Blu UE prevede un permesso di soggiorno con durata biennale se il rapporto di lavoro è a tempo indeterminato, fino a tre mesi dopo la scadenza del contratto per i rapporti a termine. Per ottenerla bisogna svolgere prestazioni retribuite sotto la direzione o il coordinamento di una persona fisica o giuridica.
Il dlgs 108/2012, che ha modificato il precedente dlgs. 286/1998 (il Testo Unico Immigrati), prevede all’articolo 27-quater la previsione di lavoratori altamente qualificati, in riferimento al possesso di un titolo di istruzione superiore post-secondaria di durata almeno triennale, rilasciato dall’autorità competente, e una relativa qualifica professionale superiore, attestata dal Paese di provenienza e riconosciuta in Italia.
Bisogna quindi essere in possesso dei requisiti di cui al d. lgs. 206/2007 per l’esercizio delle professioni regolamentate.
Deve inoltre rientrare nei “livelli 1, 2 e 3 delle classificazioni Istat delle professioni CP2011, ovvero legislatori, imprenditori, alta dirigenza, professioni intellettuali scientifiche e di elevata specializzazione, o professioni tecniche.