Una nuova disposizione inserita nel testo della Delega di riforma fiscale, attualmente al vaglio del Senato, apre alla possibilità di usare il metodo previsionale per calcolare gli acconti relativi alla rateizzazione delle imposte.
Questo metodo permette ai contribuenti di determinare gli acconti in base all’imposta presumibilmente dovuta per l’anno di competenza, invece che fare riferimento all’imposta dovuta per l’anno d’imposta precedente.
Spieghiamo meglio.
Acconti e saldo a rate per autonomi e ISA
Il testo del ddl, modificato inserendo il comma 1, lett. f), punto 01 dell’Articolo 5, sottolinea infatti le nuove modalità di versamento dell’IRPEF per i redditi di lavoro autonomo e non solo:
L’attuazione del principio di cui all’articolo 2, comma 1, lettera e), numero 1), con particolare riguardo alle modalità di versamento dell’IRPEF dovuta dai lavoratori autonomi, dagli imprenditori individuali e dai contribuenti a cui si applicano gli indici sintetici di affidabilità fiscale, fermo restando il vigente sistema di calcolo, anche previsionale, del saldo e degli acconti.
Mensilizzazione IRPEF
L’obiettivo, come si evince dal testo, è dunque mettere in atto una migliore distribuzione del carico fiscale nel tempo, anche mediante la progressiva introduzione della periodicità mensile dei versamenti degli acconti e dei saldi, senza peggioramenti per il contribuente rispetto al sistema vigente e, inoltre, senza nuovi oneri per la finanza pubblica.
Come ha sintetizzato l’Agenzia delle Entrate nella sua audizione in Commissione Finanze al Senato:
Viene introdotta una periodicità mensile per il versamento degli acconti e dei saldi dell’IRPEF dovuta dai lavoratori autonomi, dagli imprenditori individuali e da tutti i contribuenti cui si applicano gli indici sintetici di affidabilità fiscale, con una contestuale eventuale riduzione della ritenuta d’acconto.
Il nuovo sistema è tuttavia ancora tutto da definire e disciplinare, rimandando la delega ai decreti attuativi il dettaglio della nuova procedura.
La mensilizzazione dei versamenti (e questo è chiaramente indicato nel testo della norma) rimarrà comunque ancorata all’attuale sistema di calcolo delle imposte a saldo e in acconto (ad oggi pagati entro il 30 giugno e il 30 novembre), fermo restando la possibilità di utilizzare il cosiddetto metodo previsionale.