La riforma delle pensioni deve attendere ancora, nonostante le promesse iniziali del Governo Meloni e i vari tavoli tecnici programmati dal Ministero del Lavoro per coinvolgere le parti sociali.
Allo stato attuale, il nodo centrale è la mancanza delle risorse economiche necessarie per poter procedere con nuove misure a sostegno delle pensioni.
Pensioni 2024: ultime novità
Si fa strada l’ipotesi di conferma della Legge Fornero a partire dal 2024, più alcune modifiche ai programmi di flessibilità in uscita esistenti come Opzione Donna, Quota 103 e Ape Sociale, tutte misure in scadenza alla fine del 2023.
Poveri e precari senza sostegni
Per quanto riguarda l’aumento delle pensioni minime (600 euro per gli over 75), invece, pare che la misura non preveda rifinanziamenti per il 2024.
Nulla di fatto anche per le pensioni destinate ai giovani, che potrebbero dover scegliere la strada della previdenza integrativa.
Incentivi all’esodo pagati dalle aziende
Un’altra ipotesi presa in considerazione dal Governo, infine, riguarda la possibilità di coinvolgere le imprese nella gestione della flessibilità in uscita, utilizzando l’istituto del contratto di espansione anche attraverso incentivi ad hoc per favorire l’ingresso delle giovani generazioni nel mercato del lavoro.
Una modalità, tuttavia, che rischia di mettere in ginocchio numerose aziende, probabilmente impossibilitate a versare fino a 7 anni di anticipo ai propri dipendenti.