La programmazione triennale dei flussi di lavoratori stranieri in Italia, ha concesso il via libera a 452mila ingressi legali complessivi tra il 2023 e il 2025, rispetto a un fabbisogno rilevato di 833mila unità.
Con un Decreto integrativo 2022, inoltre, sono stati approvati altri 40mila ingressi stagionali, al fine di assorbire 2023 parte delle domande in eccedenza.
Decreto flussi integrativo 2023
Come ha annunciato il Governo, al fine di promuovere l’immigrazione legale sono state incrementate le quote di ingresso regolare per motivi di lavoro e sono state estese le categorie professionali e i settori produttivi coinvolti.
Settori con richiesta di stranieri
L’obiettivo, tenendo conto dell’analisi dei fabbisogni delle realtà produttive locali, è quello di ridurre in modo progressivo il divario tra flussi di ingresso e fabbisogni del mercato del lavoro.
Tra le nuove professionalità che le imprese potranno richiedere, nello specifico, oltre a elettricisti e idraulici viene attivata una quota specifica per gli addetti ai settori dell’assistenza familiare e sociosanitaria, ma anche a favore dei lavoratori per il trasporto passeggeri con autobus e per la pesca.
Contratti non stagionali
Vengono confermati per il lavoro autonomo e subordinato non stagionale i settori dell’autotrasporto merci per conto terzi, dell’edilizia, turistico-alberghiero, della meccanica, delle telecomunicazioni, dell’alimentare, della cantieristica navale
Contratti stagionali
Per il lavoro subordinato stagionale sono confermati i settori agricolo e turistico-alberghiero.
Le 40mila unità aggiuntive, pertanto, sono interamente destinate agli ingressi per lavoro stagionale in agricoltura, nel turismo e nella ricettività alberghiera, a valere sulle domande già presentate nel click-day del marzo scorso.