L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha revocato l’esenzione per le tabaccherie dall’obbligo di accettare pagamenti a mezzo POS per le transazioni che riguardano tutti i prodotti di monopolio (tabacchi e valori bollati) per i quali sono rivenditori.
Vediamo dunque cosa prevede la nuova disposizione, come mettersi in regola e quali agevolazioni sono previste.
Obbligo di POS in tabaccheria
Le nuove disposizioni sono contenute in una nuova determinazione, la n. 355282/RU comunicata dall’ADM (Direzione Accise e Tabacchi) in data 26 giugno 2023, con la quale si revoca quella n. 487172/RU del 25 ottobre 2022.
Dunque, obbligo di installare il POS o altri strumenti che abilitano i pagamenti elettronici anche per i tabaccai, che dovranno consentire il pagamento con strumenti elettronici anche di sigarette, francobolli e marche da bollo. Vi rientrano quindi anche i pagamenti di questi prodotti mediante carte di credito, di debito o prepagate.
Sanzioni per inadempienti
La nuova disposizione, comporta in automatico l’assoggettamento a sanzione per gli inadempienti: 30 euro più il 4% del valore della transazione per chi non accetta il pagamento elettronico.
Bonus POS 2023 anche per i tabaccai
Per contenere le nuove spese dovute all’installazione del POS o altri pagamenti che permettano di accettare transazioni elettroniche, anche i tabaccai che maturato nell’anno precedente ricavi e compensi inferiori ai 400mila euro possono accedere al Bonus POS (ex articolo 22 del DL n. 124/2019), che consiste in un credito d’imposta al 30% sulle relative commissioni.
Si tratta di un’agevolazione istituita nel 2020, che non prevede scadenze. Pertanto è ancora utilizzabile. Si fruisce in compensazione tramite Modello F24 e di indica in dichiarazione dei redditi l’anno successivo al suo utilizzo.
Commissione sulle transazioni
La decisione si motiva nel crescente impiego di strumenti di pagamento elettronico, pur tenendo conto che “occorre rivalutare la questione in relazione alle condizioni ad oggi offerte dagli intermediari bancari e finanziari per l’erogazione del servizio”.
Non è mai stata chiarita, infatti, la questione del taglio delle commissioni POS per le quali la Manovra 2023 prevedeva una riduzione per le transazioni sotto i 30 euro, a pena multe per per i prestatori dei servizi di pagamento e per le banche: l’apposito tavolo non sembra aver portato ad alcuna specifica intesa in questo senso. Di contro, però, nelle motivazione della Determinazione ADM, si legge:
risultano sul mercato variegate offerte del servizio POS, tra le quali tariffe flat, indipendenti dal numero di transazioni effettuate, e tariffe che prevedono il rimborso delle commissioni per i micro-pagamenti inferiori a 10 Euro.
L’ADM ritiene, pertanto, che tali soluzioni contrattuali “permettano di superare la criticità a suo tempo rappresentata dagli operatori e facciano venir meno la specificità rispetto ad altri operatori e/o rispetto ad altri prodotti”.