Fra le grandi città gli aumenti più consistenti dei prezzi si concentrano a Milano, Genova e Bolzano mentre fra le più virtuose troviamo Potenza, Catanzaro, Reggio Calabria; a livello regionale sul podio ci sono Liguria, Lombardia e Umbria, mentre l’inflazione è più contenuta in Basilicata, Puglia, Molise.
Sono elaborazioni dell’Unione Nazionali Consumatori (UNC) su dati Istat relativi all’inflazione, in cui andamento tendenziale è calcolato anno su anno e analizzato nel quadro d’insieme. Per intenderci: Milano non è la città in cui l’aumento è più alto rispetto allo scorso anno (+7,9%) ma quella in cui in considerazione di questo incremento sono più alti i prezzi (2145 euro annui in più a famiglia).
Vediamo tutto.
Il podio italiano delle città più costose
Partiamo dai dati Istat di maggio sui rincari dei prezzi al consumo. Il podio è composto da Genova (+9,5%), Messina e Firenze (entrambe a +8,4%). Significa che, rispetto al maggio 2022, sono le città in cui il costo dei beni e servizi è maggiormente aumentato.
Prezzi: la classifica italiana dei rincari
L’UNC applica questi rincari al livello di partenza dei prezzi, per evidenziare quali sono le città più e meno care d’Italia.
La città con i rincari maggiori è Genova: il sopra citato incremento del 9,5% comporta un rincaro medio annuo per famiglia pari a 2mila 71 euro. A Milano, invece, l’aumento rispetto al maggio del 2022 è più contenuto, +7,9%, ma i prezzi evidentemente erano già più alti nel maggio dello scorso anno, per cui si traducono in un incremento medio annuo a famiglia pari a 2mila 145 euro.
La Top 10 delle città più care
Spiegato il meccanismo, ecco la classifica dell’Unione Nazionale Consumatori:
Città | Rincaro prezzi in euro per una famiglia | Inflazione tendenziale |
Milano | 2.145 euro | +7,9% |
Genova | 2.071 euro | +9,5% |
Bolzano | 2.046 euro | +7,7% |
Siena | 1.961 euro | +8,7% |
Grosseto | 1.961 euro | +8,7% |
Firenze | 1.959 euro | +8,4% |
Ravenna | 1.957 euro | +8,1% |
Mantova | 1.955 euro | +7,7% |
Varese | 1.951 euro | +7,4% |
Bologna | 1.946 euro | +7,8% |
Prezzi al consumo per Regione
Per quanto riguarda le Regioni, in termini percentuali sul podio ci sono Liguria, +9,3%, Toscana e Umbria, +8,2%. Viceversa, i prezzi sono saliti di meno, in Basilicata, Valle d’Aosta e Trentino Alto Adige. Lo spartiacque rispetto alla media nazionale è pari al 7,6%, fra Lazio (+7,7%, sopra la media) e Campania (+7,5%).
Anche in termini assoluti (quantificazione in euro degli aumenti), in base alle elaborazioni UNC sul gradino più alto del podio c’è la Liguria, dove una famiglia spende 1919 euro in più all’anno rispetto all’anno scorso. Al secondo posto la Lombardia a 1.871 euro, seguita all’Umbria con un rincaro annuo di 1.852 euro.
La Regione più virtuosa, invece, resta la Basilicata (962 euro all’anno), seguita da Puglia (1.279 euro) e Molise (1.282 euro).
I rincari per le vacanze
L’Unione Nazionale Consumatori ha anche fatto alcuni calcoli settoriali isolando una serie di voci di spesa rilevanti per le vacanze estive.
Alberghi, bed and breakfast, campeggi (e in generale i pernottamenti) a livello nazionale sono aumentati in media del 13,6%, con rincaro particolarmente elevato a Firenze +53%, Palermo +35,9% e Milano +27,7%. Nella top ten anche Roma +20,9% e Venezia +25,5%.
Per quanto riguarda bar, ristoranti e gelaterie, a fronte di una media nazionale dei rincari pari a +6,5%, si evidenziano quelli più marcati di Viterbo +15,3%, Brindisi +12,3% e Cosenza +11,5%.