È stata depositata in questi giorni dalla sezione Terza penale della Corte di Cassazione la sentenza numero 626/09 nella quale viene stabilito che diverse fatture false, contenute nella stessa dichiarazione dei redditi annuale, non giustificano più di una condanna in sede penale.
In pratica, se le fatture inesistenti emesse fanno riferimento ad un unico periodo di imposta anche il reato commesso è uno solo.
Il soggetto in esame aveva infatti presentato nel 2004 più fatture relative a operazioni fittizie nella propria dichiarazione annuale per una passività totale di circa 1,5 mln di euro per le imposte dirette; 305mila euro ai per l’imposta sul valore aggiunto. Per la truffa erano state utilizzate le fatture di una società Venezuelana.
Al contribuente era stato quindi contestato il reato previsto dall’articolo 2 del decreto legislativo 74 del 2000.
Ritenuto colpevole di molteplici reati, poiché pur essendo la dichiarazione unica erano differenti le fatture utilizzate nei due procedimenti, dal Gup di Brescia nel 2008 l’imputato era stato condannato a due mesi di reclusione in aumento della pena inflitta nel 2007, perché vi era l’aggravante della continuazione.
La nuova sentenza ha rigettato tali argomentazioni, decretando invece l’incriminazione unica anche in presenza di più fatture false, se presenti nella medesima dichiarazione dei redditi.