In Italia i negozi e le botteghe artigiane subiscono furti frequentissimi, in media uno ogni nove minuti. Un dato allarmante messo in evidenza dalla CGIA che mostra una situazione decisamente critica soprattutto nelle regioni del Nord, dove le attività commerciali sono maggiormente bersagliate dai malviventi.
Secondo l’associazione, nel corso del 2021 ci sono stati complessivamente 56.782 furti, pari a 156 episodi al giorno e una media di 6,5 all’ora. In quasi 3 casi su 4, gli autori dei furti compiuti ai danni di negozi e botteghe rimangono impuniti.
In termini economici, questi reati contro il patrimonio costano ai commercianti attorno ai 3 miliardi di euro all’anno.
Tra le attività più esposte al rischio di furti compaiono gli orafi/gioiellieri, i pellicciai, i tabaccai, i farmacisti e i benzinai, sebbene negli ultimi anni siano nel mirino anche i negozi di prodotti tecnologici, gli autoriparatori/concessionari auto-moto, i commercianti di bici di pregio, i supermercati/alimentari, la moda/abbigliamento sportivo e i negozi di cosmetici e profumi.
Per quanto riguarda le strategie di difesa adottate dai negozianti, la maggior parte ricorre alle installazioni di saracinesche, inferriate e vetri antisfondamento.
I negozi sono diventati dei fortini che, controllati 24 ore su 24 dai sistemi di videosorveglianza, hanno “arginato” queste intrusioni. Spesso, però, nei palazzi di pregio o negli edifici più recenti montare delle grate non è consentito.
La CIGA, infine, segnala un calo delle assicurazioni per furto, anche perché il premio di una polizza contro questo tipo di inconvenienti può raggiungere cifre proibitive.