Cresce la domanda di lavoro nel settore della cultura e del turismo: nel corso del 2022 sono stati 278mila le richieste dalle imprese a vocazione culturale, in particolare le industrie creative e culturali e le attività relative al patrimonio storico-artistico, performing arts e intrattenimento.
Secondo il report del Sistema Informativo Excelsior realizzato da Unioncamere e Anpal, lo scorso anno, le Imprese del Made in Italy a contenuto culturale hanno promosso 20mila entrate, mentre sono state quasi 362mila le assunzioni collegate alle aziende turistiche.
Rispetto agli altri settori economici, tuttavia, il mondo della cultura cerca profili professionali in grado di coniugare conoscenze specializzate, talento e creatività. Il 40,6% delle assunzioni, nello specifico, riguarda lavoratori laureati.
Tra le professioni più ricercate dalle imprese culturali e creative, nello specifico, ci sono:
- analisti e progettisti di software nel settore-grafico pubblicitario;
- tecnici esperti in applicazioni audio, video, gaming;
- registi, direttori artistici, attori, sceneggiatori e scenografi;
- operatori di apparecchi per la ripresa e la produzione audio-video;
- tecnici della produzione radiotelevisiva, cinematografica e teatrale;
- ingegneri industriali e gestionali per il settore creativo e audio-visivo;
- addetti all’accoglienza e all’informazione nell’ambito storico-museale;
- stampatori;
- ingegneri civili e professioni assimilate;
- tecnici web per i settori audio-visivo e grafico-pubblicitario.
Sempre secondo l’indagine Anpal-Unioncamere, nel 2022 non sono mancate le difficoltà di reperimento che hanno riguardato il 39,1% delle assunzioni, tanto che il mismatch supera il 50% delle ricerche di personale nel settore culturale e creativo e raggiunge quasi al 38% nel comparto del turismo a prevalente vocazione culturale.