La Commissione europea ha pubblicato le nuove stime sulla crescita del PIL nell’Eurozona, confermando un’economia più solida del previsto. Al rialzo anche le previsioni per l’Italia, che si è “distinta” in modo particolare, come ha sottolineato il commissario Ue all’Economia, Paolo Gentiloni, presentando le previsioni di primavera.:
proiettiamo per l’Italia la crescita più alta tra le maggiori economie europee.
Resta la prudenza sui conti pubblici, con un debito stimato stabile nel 2024 rispetto al 2023 e dunque non ancora in calo.
Crescita per l’Eurozona
La Commissione prevede una crescita dell’1,1% per l’Eurozona nel 2023 e dell’1,6% nel 2024. Per Gentiloni, l’economia europea ha dunque evitato la recessione ed anzi si è espansa nel primo trimestre 2023, facendo prevedere che continuerà a crescere seppur moderatamente.
Anche Secondo il vicepresidente dell’esecutivo comunitario, Valdis Dombrovskis, l’economia europea ha resistito bene all’aggressione russa in Ucraina. Tuttavia, si sottolinea l’importanza di mantenere una politica di bilancio prudente e di promuovere riforme e investimenti per contenere l’inflazione.
Italia promossa con prudenza
Per l’Italia, la Commissione prevede una crescita dell’1,2% nel 2023 e dell’1,1% nel 2024, in leggero aumento rispetto alle stime invernali.
Al netto di alcuni timori sul potenziale impatto del rialzo dei tassi BCE sul costo del credito ed il conseguente accesso per famiglie e imprese, le maggiori preoccupazioni si concentrano sul capitolo conti pubblici, nell’ambito dei quali si prevede – a fronte di una riduzione del disavanzo aggregato a livello di Eurozona dal 3,6% nel 2022 al 3,2% nel 2023 e al 2,4% nel 2024 – un debito pubblico italiano si prevede al 140,4% del PIL nel 2023 e al 140,3% nel 2024.
L’esecutivo comunitario evidenzia anche il fatto che l’abolizione di molte misure d’emergenza legate alla pandemia da Covid-19 compenserà l’aumento della spesa pensionistica in Italia. Tuttavia, la spesa per interesse aumenterà notevolmente, raggiungendo il 4,1% del PIL nel 2023. Positivi, di contro, i numeri sull’occupazione che tengono bene nonostante la complessa congiuntura.
Verso la riforma del Patto di Stabilità
Le nuove previsioni economiche arrivano mentre i Paesi Membri negoziano una difficile riforma del Patto di Stabilità, sperando in una sua entrata in vigore nel 2025. Nel frattempo, la Commissione europea ha pubblicato linee-guida per i governi.
In base alle nuove regole, il deficit deve diminuire dello 0,5% l’anno, almeno fino a quando resta sopra il 3%. Di contro, è prevista maggiore flessibilità sugli altri vincoli, legati anche ai programmi nazionali specifici.