Le imprese italiane sono in difficoltà, a confermarlo ancora una volta l’ultima ricerca effettuata da Bankitalia sulle aspettative di inflazione e crescita.
Da questa sarebbe infatti emerso che la percentuale di imprese che prevedono un peggioramento delle condizioni operative è passata dal 38% al 66,3% rispetto alla precedente indagine di settembre.
Scendono invece la percentuale delle imprese che prevedono un miglioramento – dal 6,2% al 1,5% – e di quelle che credono che le condizioni rimarranno invariate nei prossimi tre mesi – dal 55,8% al 32,2%.
Ad essere più pessimiste sono le imprese del Mezzogiorno, dove la percentuale di aziende che prevedono un peggioramento nel prossimo trimestre sale al 79,5% e dove si avverte tra gli effetti negativi anche una variazione dei prezzi delle materie prime, oltre alle dinamiche attese della domanda, al costo del lavoro e alle condizioni di accesso al credito, avvertiti anche alle altre imprese italiane.
Migliori le previsioni delle imprese su un periodo più lungo, tre anni: passa dal 48,6% al 48,7% la percentuale di quelle che si attendono un miglioramento (50% per le le imprese industriali e quelle con almeno 200 addetti); dal 20,4% al 24,3% la percentuale di quelle che si attende un peggioramento (27% circa nel Mezzogiorno).
Le imprese pensano che siano peggiorate anche le possibilità di investimento (65,6% contro il 38,4% di settembre); situazione invariata per il 25,8% (57,9% a settembre); migliorata per l’8,6% contro il 3,7% a settembre, il 2% delle imprese del Centro-Sud e l’11,6% del Nord.